Genova – Sono una quarantina le persone identificate e denunciate per gli scontri prima, durante e dopo il derby tra Genoa e Sampdoria del 25 settembre scorso. Si tratta di una ventina di sedicenti tifosi della squadra rossoblu ed altrettanti blucerchiati ma i numeri potrebbero aumentare sensibilmente nei prossimi giorni visto che le indagini hanno preso uno slancio piuttosto forte dopo le prime identificazioni.
Si tratterebbe in gran parte di persone già ben note alle forze dell’ordine e già colpite da Daspo ma balza agli occhi anche la partecipazione agli scontri di giovanissimi, spesso addirittura minorenni. Un pessimo segnale per uno sport che si proclama “scuola di vita” e che in passato ha visto progetti proprio per portare bambini allo stadio pagati con soldi pubblici.
Per tutti scatterà un nuovo Daspo e il divieto più o meno prolungato di assistere a qualunque manifestazione sportiva e quindi anche di partecipare, in qualità di atleta e magari proprio calciatore.
Le indagini proseguono
La prima ondata di identificazioni e denunce dovrebbe essere seguita da altre ancora più consistenti. Merito dell’analisi delle riprese di moltissime telecamere e di immagini anche inviate alle forze dell’ordine e che potrebbero rivelarsi molto interessanti perché molti teppisti hanno coperto il viso prima di iniziare gli scontri mentre le riprese potrebbero mostrarli con gli stessi vestiti e senza il volto travisato.