Finale Ligure (Savona) – Non si spengono le polemiche sull’aumento di incidenti, anche gravi, sulle pareti rocciose del finalese dove vigili del fuoco e uomini del soccorso alpino, oltre ad ambulanze ed eliambulanze, intervengono sempre più spesso per soccorrere persone in difficoltà ma anche per vere e proprie tragedie.
Nel corso dell’ultimo tragico evento, con un giovane scalatore che ha perso la vita dopo una caduta di oltre 30 metri al Pilastro di Mu, vigili del fuoco e soccorso alpino sono infatti intervenuti anche per soccorrere la compagna della persona deceduta, bloccata in parete e comprensibilmente sotto choc ma anche per soccorrere un altro giovane, appartenente ad un’altra cordata e bloccato anche lui in parete senza riuscire a salire e neppure a scendere.
L’intervento ha visto la partecipazione delle stazioni del Soccorso Alpino di Finale e Savona, supportate dall’elisoccorso Grifo, insieme a 118 e Vigili del Fuoco.
Interventi complessi che hanno richiesto perizia e preparazione e che hanno chiaramente un costo per la collettività oltre a costituire un rischio stesso per gli operatori.
In molti si domandano cosa stia succedendo sulle pareti sempre più frequentate da appassionati nella zona.
Un flusso che rappresenta certamente una opportunità turistica anche “fuori stagione” ma che sta facendo registrare un aumento degli interventi di sicurezza oltre che, purtroppo, di vittime e di gravi lesioni anche permanenti.
Abbastanza da suggerire un aumento dei controlli e probabilmente una verifica più attenta delle capacità e della preparazione tecnica di chi si avventura sulle pareti.