Genova – Erano cani lupo cecoclovacchi, molto simili a lupi ma di tranquilla indole canina, gli animali più volte avvistati nella zona di Quinto e dipinti in alcuni commenti sui social come feroci lupi a caccia di gattini e barboncini teneri e appetitosi. L’ennesimo allarme, diffuso sempre sui social, ha messo sulla strada chi da tempo cercava di tranquillizzare la popolazione della zona, caduta in una sorta di psicosi, con avvistamenti che si moltiplicavano di giorno in giorno e consueto corredo di racconti splatter di persone che avevano sentito – mai visto di persona – di cani divorati e gatti rapiti nei giardini per finire a far da cena a spietati lupi famelici.
L’ultimo avvistamento segnalato addirittura in via Fabrizi, strada che tutto lascia pensare tranne ad un luogo frequentato da lupi, ha fatto “uscire allo scoperto” il proprietario di alcuni esemplari di cane lupo cecoslovacco, che ha precisato che quasi certamente l’avvistamento riguarda i suoi cani anche se i racconti parlano di lupi in branco che camminano lungo la strada mentre il diretto interessato precisa di portare i suoi “lupi” sempre al guinzaglio come prevedono le normative.
Da giorni, nella zona di Quinto, gli avvistamenti di “lupi” si erano moltiplicati. C’era chi li vedeva all’imbrunire, vaganti di giardino in giardino e pronti ad afferrare cagnolini pucciosi e gattini di casa e chi addirittura trascinanti resti del micio del vicino o del cane che qualcuno aveva lasciato improvvidamente nel proprio terreno, come se i lupi – che per la cronaca mangiano 7-8 chili di carne a pasto – scendessero dai monti dove possono trovare cinghiali e caprioli in quantità per azzannare pasti da pochi chili, affrontando il rischio di attraversare strade trafficate e quartieri pullulanti di persone.
Ad insospettire gli esperti, che da tempo sorvegliano gli “avvistamenti” svelandone quasi sempre la non autenticità, le circostanze degli incontri, spesso in pieno giorno, e le zone in cui avvenivano, lontano da boschi e quasi a livello del mare.
Luoghi “atipici” anche per gli avvistamenti di esemplari giovani e “in dispersione” ovvero che hanno lasciato il branco per fondarne uno loro. L’unica condizione che spinge i lupi ad attraversare zone abitate e ad avvicinarsi all’uomo e alle case, non tanto per predare cagnolini o gattini ma, più facilmente, per rovistare tra sacchetti della spazzatura ricolmi dei resti delle nostre tavole.
Quando però qualcuno ha dichiarato di aver visto addirittura due o tre lupi, in branco, a passeggio furtivi per via Fabrizi, le perplessità sono diventate “certezze” e la conferma del padrone dei cani lupi cecoslovacchi una formalità.
E’ già successo più volte, a Genova, ma quasi sempre sulle alture, che i parenti lontani dei Lupi dell’Appennino venissero scambiati per i predatori ed ogni volta all’allarme lanciato da qualcuno si sono aggiunti i commenti di profili anonimi o legati a particolari lobby “anti-lupo” a seminare letteralmente fake news e racconti raccapriccianti che non trovano conferme nelle risultanze scientifiche.
I lupi cecoslovacchi sono diventati “lupi feroci al Peralto”, ma anche “branco di lupi che insegue sportivo” e terribili animali che si aggirano furtivi tra le case, pronti a predare qualunque animale domestico e che magari, alla bisogna, potrebbero addentare anche un bambino.
La verità, a dispetto dei seminatori di odio e ignoranza, è come sempre emersa e, ancora una volta, smentisce i racconti truculenti di chi scambia ancora favole e fiabe per spaventare i bambini con la quotidianità.
Come più volte spiegato da chi li osserva da anni e non ha mai registrato una predazione di cani o gatti, i lupi non si avvicinano alle abitazioni e se lo fanno non cercano cani e gatti o peggio bambini ma spazzatura che gli incivili lasciano vicino ai bidoni.
I lupi non aggrediscono esseri umani e chi li vuole fotografare – e quindi fa di tutto per vederli – deve inventarsi mille trucchi ed espedienti per avvicinarli il tanto che basta a riprenderli con tele obiettivi e gli incontri fortuiti che avvengono nei boschi e sulle montagne durano manciate di secondi e vedono il lupo fuggire appena “compreso” chi ha davanti.
I lupi non mangiano gatti altrimenti i paesi di campagna più isolati non avrebbero colonie feline e, ancora, non si cibano di cani se non nei casi in cui trovino esemplari già morti magari per le fucilate di cacciatori o per le ferite causate dai cinghiali contro cui vengono “lanciati” proprio da chi spesso poi popola i post di avvistamento con foto raccapriccianti delle carcasse di cani senza specificare cosa sia avvenuto “prima”.
L’ennesima “smentita” scalda il cuore di chi, con perseveranza e pazienza, racconta ogni giorno la vita dei Lupi e mostra filmati e riprese che dimostrano la vera indole dei lupi come dovrebbe sempre succedere. Le fake news tornano ad essere tali ma chi continua a spargere odio e ignoranza non va mai in vacanza. Neppure a Natale.
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(nella foto i cani lupo cecoslovacchi scambiati per lupi a Oregina)