Genova – Aveva denunciato nell’aula rossa del Comune, sede del consiglio comunale, di essere stata stuprata quando era ancora minorenne, vittima di un noto imprenditore che frequentava la famiglia ma oggi, a distanza di oltre 20 anni, non potrà avere Giustizia perché il “reato” è avvenuto troppo lontano nel tempo e non è possibile incriminare la persona. Un nuovo gravissimo choc per Francesca Ghio, la consigliera comunale della lista rossoverde autrice, qualche mese fa, di una drammatica denuncia pubblica di episodi che le hanno sconvolto la vita.
La giovane politica aveva trovato il coraggio, anche come “atto politico” di denunciare gli abusi subiti per diverso tempo da una figura piuttosto nota in città, un manager che frequentava la famiglia e che aveva approfittato della fiducia dei genitori della ragazza, all’epoca minorenne, per usarle violenza convincendola al silenzio per non suscitare scandalo sulla famiglia.
A seguito delle dichiarazioni della giovane donna era stata aperta un’indagine e, a seguito delle testimonianze, si era individuato l’autore delle violenze. Oggi, però, si viene a sapere che la Giustizia italiana non può nulla perchè dai fatti è passato troppo tempo.
In realtà una legge è intervenuta nel frattempo per correggere questa “stortura”, allugando i termini della “prescrizione” ma essendo scattata successivamente alla data dei fatti, non può essere invocata perchè nessuna legge può essere “retroattiva” ovvero punire qualcuno per qualcosa che è cambiato dopo che il cittadino l’ha fatta.
Un nuovo choc, una nuova mazzata per la vittima e la garanzia di impunità per il mostro che ha violentato la ragazzina quando questa non aveva gli strumenti per difendersi.
Resta il gesto “politico” della vicenda, il coraggio di una donna di denunciare, anche dopo tanto tempo, le malefatte di un adulto che si è approfittato di una bambina o comunque di una adolescente, lui si, consapevole di quanto accadeva e faceva.