Genova – Nell’autunno del 2024 viene segnalato a Sturla, in via Stefano Castagnola, un altro nido di vespa velutina, la vespa killer che fa strage di api e attacca l’uomo se avverte una minaccia per la sua “casa”. Il nido, con la classica forma a goccia, è di grosse dimensioni e si trova in cima ad una conifera, ad una altezza di oltre 20 metri, proprio davanti ad uno dei poggioli.
I residenti lo notano quando ormai sono mesi che si trova sul posto ma sembra spuntato dal nulla perché nessuno lo aveva notato prima.
Partono le segnalazioni che, inizialmente, non sono troppo efficaci, probabilmente a causa del caos di disinformazione presente sulla rete del Web ma anche a causa della carenza di informazioni che fa rispondere a chi interpella il Comune di Genova che occorre segnalare la presenza ad un sito che non è quello delegato dalla Regione Liguria (vedi foto sotto)
La confusione resta sino a quando il condominio viene contattato da un privato che si “offre” di eliminare l’inquietante presenza.
Un successivo contatto con l’ufficio competente (l’unico, ndr) del Parco Naturale delle Alpi Liguri, fa scattare la segnalazione e la programmazione dell’intervento di rimozione da parte del servizio garantito dai volontari della Protezione Civile di Bogliasco.
Quando però il volontario contatta gli interessati sembra abbia ricevuto una risposta negativa, essendo stato precedentemente preso un accordo con il privato.
Intanto il tempo passa e nel quartiere cresce la preoccupazione per la presenza del grosso nido che, forse a causa di una “rarefazione” delle parti verdi dell’albero, è ora ben evidente anche da lontano.
Preoccupa soprattutto il fatto che, stando a quanto dicono gli studiosi, nell’autunno e prima parte dell’inverno, il nido completa il suo ciclo vitale e, dopo aver fatto strage di api e di insetti impollinatori, con grande danno per la biodiversità, alleva per lo più maschi (fuchi) e Regine che, dopo essersi accoppiate, andranno in letargo (diapausa) per poi riemergere con la buona stagione, pronte a fondare altri nidi.
Ogni nido di vespa velutina che completa il ciclo vitale, è in grado di disperdere nell’ambiente decine e forse centinaia di Regine fecondate e questo significa che, per ogni nido presente, ci si possono aspettare decine di altre colonie, l’anno successivo, nella stessa area.
Preoccupa anche il fatto che, nonostante le rassicurazioni delle istituzioni, la vespa velutina non è affatto pericolosa “tanto quanto” le nostre comuni vespe e in Francia, dove l’invasione è già estesa da anni, si registrano ogni anno dei morti, in particolare tra agricoltori che hanno la sfortuna di colpire un nido sotterraneo (le velutine nidificano anche in questa modalità) o di imbattersi in nidi tra gli arbusti o in aree semi abbandonate. Decessi si registrano anche tra escursionisti che si avvicinano troppo ai nidi, senza neppure saperlo, e vengono scambiati per aggressori. La velutina attacca in massa il presunto pericolo e una decina di punture può essere mortale anche per un adulto in ottime condizioni di salute.
Il tempo passa e il nido resta in cima all’albero, in via Castagnola ed un primo tentativo del privato di rimuovere la colonia naufraga perché, come era facilmente immaginabile, l’operatore non disponeva delle attrezzature necessarie (aste telescopiche e compressori per spargere il veleno insetticida dentro il nido) e non riusciva a salire ad oltre 20 metri di altezza.
I periodo di stallo si è concluso a fine dicembre, con la rimozione del nido con una modalità che gli esperti hanno definito “non idonea” in quanto l’operatore è salito all’altezza del nido con un’autogru – probabilmente pagata dal condominio – e non ha neutralizzato il nido iniettando un potente insetticida come prescritto dalla procedura – ma ha semplicemente tagliato il ramo cui era attaccato il nido e lo ha portato a terra ancora carico di vespe.
Nel tragitto i pericolosi insetti si sono dispersi e le Regine che si volevano uccidere hanno ben potuto allontanarsi e mettersi in salvo.
“L’operazione è stata mal condotta – spiegano gli esperti di Alpamiele – probabilmente perchè la persona non ha seguito le procedure o non ha seguito i corsi di abilitazione previsti dalla Regione Liguria e organizzati dalle associazioni come la nostra. Il nido va prima neutralizzato con l’insetticida che viene “sparato” all’interno con una lunga asta dotata di un puntale in ferro come fosse un ago da siringa. Poi occorre lasciare il nido al suo posto per qualche giorni perché le vespe potrebbero averlo lasciato e potrebbero tornare. Entrando resterebbero uccise completando l’opera distruttiva iniziata. Solo dopo qualche giorno è possibile rimuovere il nido, una volta che gli insetti sono tutti morti”.
Disperdere gli insetti fecondi, infatti, non è il modo corretto per operare in queste situazioni e l’errore commesso potrebbe vanificare la distruzione stessa perché risulterebbe inutile.
La vicenda del nido di vespa velutina di Sturla si conclude, dal punto di vista degli esperti, in un disastro ed è assai probabile che, in assenza di azioni di prevenzione come il trappolaggio, il prossimo anno vi sia un forte incremento della presenza della vespa velutina nella zona di Sturla.
Cosa fare se si avvista una vespa velutina o un nido di vespa velutina
L’ente preposto alla distruzione e controllo della vespa velutina è il Parco Naturale delle Alpi Liguri ma i tanti volontari e apicoltori che seguono l’emergenza velutina consigliano di non segnalare solo al Parco la presenza del pericoloso insetto.
“Noi – spiegano gli Amici delle Api – suggeriamo di segnalare ANCHE alla nostra associazione tramite la nostra pagina Facebook, o via email (amicidelleapi@gmai.com) o tramite la pagina Vespa Velutina a Genova e Provincia per essere sicuri che la segnalazione venga poi seguita nella sua evoluzione. Noi rileviamo una grave carenza nel sistema adottato che non permette al segnalatore di avere poi informazioni circa ciò che avviene. Ovvero non sa se il nido viene poi eliminato e quando”.
E’ inoltre possibile segnalare nidi e presenza delle vespe alla Redazione di LiguriaOggi.it tramite la pagina Facebook, la mail (redazione@liguriaoggi.it) o via whatsapp, meglio con foto allegate, al numero 351 5030495
Gli altri nidi di Vespa velutina segnalati nel 2024 a Genova
1) Nido di Sestri Ponente sotto un poggiolo (distrutto)
2) Nido di via Struppa nel vivaio Aster (distrutto)
3) Nido di via Struppa 2 – davanti civico 64 (nessuna informazione)
4) Nido di via Mogadiscio – Sant’Eusebio (ancora presente)
5) Nido di via Lodi a Staglieno(ancora presente)
6) Nido di viale Teano a Quarto
7) Nido di via Romana della Castagna a Quarto
8) Nido di Piazza Fontane Marose in Centro (rimosso)
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