Genova – Il nido di Vespa velutina di via Mogadiscio, segnalato a ottobre dai residenti, è stato dichiarato ormai “vuoto” e il mancato tempestivo intervento di rimozione rischia di causare un’invasione del pericoloso insetto, che fa strage di insetti impollinatori ma è anche in grado di uccidere le persone, alla prossima primavera-estate.
LiguriaOggi.it ha segnalato la presenza del nido con un articolo dell’ottobre dello scorso anno, per poi attendere inutilmente notizie ed aggiornamenti.
Richieste di informazioni rimaste inascoltate anche se presentate dai residenti, con diversi canali, spesso sbagliati per le errate informazioni fornite anche da parte di chi dovrebbe invece conoscerle e dalle attività minacciate dal pericoloso insetto.
Lo strumento di diffusione delle notizie resta infatti quello delle “risposte sui social” dove amministratori locali fanno affermazioni preoccupanti e sembrano interessati a “minimizzare” più che a farsene carico.
In particolare, si legge in questi giorni sulle pagine social del quartiere, che il nido di vespa velutina, una specie di damigiana color cartone appesa ad un albero, ben visibile poco prima della strada per il cimitero di Montesignano (nido segnalato in piena attività ad ottobre scorso) è stato visitato ed è stato trovato “vuoto” ovvero senza insetti all’interno.
La notizia è stata diffusa come se il pericolo fosse scampato, rivelando quantomeno una scarsa conoscenza del “problema” visto che la vespa velutina non è scomparsa ma è anzi riuscita a completare con successo il suo ciclo vitale, rilasciando nell’ambiente circostante decine e decine di altre Regine fecondate, pronte a costruire nuovi nidi e nuove colonie di insetti alla prossima primavera. Prima piccoli nidi, detti primari, delle dimensioni di una grossa palla da tennis e poi, cresciuta una prima serie di uova e nate le operaie, un nido secondario in grado di crescere sino ed oltre un metro di diametro e con migliaia di esemplari armati di pungiglioni mortali.
Non quindi un “cessato pericolo” ma, piuttosto, la certificazione di un fallimento nelle procedure di lotta all’espansione della vespa velutina adottate e che, per quest’anno, hanno garantito solo in parte la distruzione dei nidi del pericoloso insetto, dando la possibilità alla vespa velutina di diffondersi e si colonizzare altre aree.
A preoccupare i residenti, poi, sono le dichiarazioni pubbliche, pubblicate sui social, dove si spiega che i ritardi negli interventi sarebbero dovuti alla “esigenza” di richiedere l’autorizzazione all’accesso ai terreni – compreso quello in questione che è accessibile da una scaletta e non è “chiuso” – da parte dei proprietari. Risposte che suscitano perplessità perché, laddove esista una emergenza sicurezza, appare improbabile che un servizio pubblico, autorizzato dagli Enti preposti ad affrontare l’emergenza, non possano entrare in un terreno privato laddove questo sia accessibile senza neppure “scavalcare” o superare un muro o un cancello.
E laddove si presenti questa eventuale necessità, è pur vero che le persone autorizzate ben potrebbero chiedere l’intervento della forza pubblica per superare l’ostacolo sotto il controllo e la garanzia di persone preposte alla tutela della pubblica incolumità.
“Sarebbe – si legge tra le perplessità espresse sui social – come se i vigili del fuoco dovessero chiedere il permesso per entrare in un terreno, per spegnere un incendio”.
Il nido di vespa velutina di via Mogadiscio, come altri in città, è ormai vuoto e le vespe sono ormai fuggite, libere di proseguire a loro invasione. Circostanze che preoccupano chi lavora nella zona come la Ortobee, la rete agricola che produce e vende verdura, ortaggi e frutta coltivata con metodi biologici e che aveva in loco un progetto di sviluppo dell’apicoltura.
Progetto che si scontra con quanto avvenuto.
“Una sconfitta per la collettività – denuncia l’associazione Amici delle Api – sia perché il prossimo anno chi alleva api nella zona rischia di essere assalito da un numero impressionante di insetti predatori, sia perché chi coltiva in zona vedrà calare drasticamente il numero degli insetti impollinatori fondamentali in agricoltura, ma anche per la stessa sicurezza ed incolumità delle persone perchè le vespe velutine sono molto aggressive e mortali come ben dimostrano i casi registrati in Francia, dove la vespa è ormai insediata. Chiunque può verificarlo con una semplice ricerca su Google, inserendo il termine “frelon asiatique” il nome francese del calabrone asiatico e cercando poi nella categoria notizie”
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(nelle foto altri nidi segnalati a Genova)