Genova – Un immobile sequestrato alla malavita organizzata nel capoluogo ligure diventa casa famiglia per detenuti in misura alternativa. E’ successo con Casa Maddalena, inaugurata oggi dalla Veneranda compagnia della Misericordia in collaborazione con la Anbsc, l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati
«Ringraziamo la Veneranda compagnia della Misericordia che opera da decenni a favore dei detenuti e del loro reinserimento nella società. Grazie alla sinergia tra mondo del volontariato, enti del terzo settore e istituzioni si possono ottenere questi grandi risultati. In questi anni, come Comune, abbiamo destinato molti locali delle confische e sequestri alla criminalità organizzata, nel centro storico, ad attività sociali e alle associazioni, azioni importanti che, oltre a dare una risposta ai più fragili, rappresentano un messaggio concreto di rigenerazione urbana e sociale». Lo ha dichiarato il facente funzioni sindaco Pietro Piciocchi, che oggi è intervenuto, insieme all’assessore alle Politiche sociali del Comune di Genova Enrico Costa all’inaugurazione, organizzata della Veneranda Compagnia di Misericordia, di Casa Maddalena, in vico Cannoni 2, la casa-famiglia per detenuti in misura alternativa. L’immobile è stato assegnato Veneranda Compagnia di Misericordia tramite un bando dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati. Sono intervenuti, su invito del governatore della Compagnia Enrico Rosselli: Simona Ronchi, dirigente dell’Anbsc; Giovanna Furfaro, referente per le Politiche sociali della Regione Liguria; Laura Bottero, direttore dell’Uepe di Genova; Doriano Saracino, garante regionale per i diritti delle persone detenute; Tullia Ardito, direttore della casa circondariale di Marassi e Paola Penco, direttrice della casa circondariale di Pontedecimo.
L’immobile, ristrutturato con l’apposito fondo di Regione Liguria, è composto da un salottino, tre camere da letto, una cucino e un bagno e potrà ospitare fino a tre persone. La casa-famiglia è destinata a detenuti in misura alternativa.