Genova – Il caso del presunto “dossiraggio” a danno della sindaca Silvia Salis quando era ancora una candidata alle elezioni amministrative continua ad infiammare la discussione politica ma anche i social, con reazioni molto forti in attesa che l’indagine della magistratura faccia il suo corso.
Le perquisizioni negli uffici del “Matitone”, dove si trova la sede del comando della polizia locale e gli uffici dell’ex assessore Sergio Gambino accompagnano le notizie su indagini su un presunto dossieraggio a carico di Silvia Salis a proposito di un incidente stradale nel quale la neo sindaca era stata coinvolta tempo addietro.
Un incidente usato come un maglio, in campagna elettorale, per gettare discredito sulla sindaca che ancora non era stata eletta ed era la principale avversaria del candidato della giunta precedente.
Le informazioni, rivelatesi imprecise e non attualizzate, erano state pubblicate su un noto quotidiano per “colpire” – tra le ipotesi di indagine – l’avversario politico.
Se la diretta interessata ha reagito duramente alla notizia, rifiutando il giustizialismo ma giudicando “molto grave” l’episodio, se confermato, anche il Partito Democratico esprime forte preoccupazione per quanto sta emergendo con la cronaca.
“La campagna elettorale – scrivono Valentina Ghio e Alberto Pandolfo, deputati del Pd a Roma – per le ultime comunali non è stata mai stata così densa di colpi bassi, lontano dall’interesse della città, proprio da parte di chi la stava governando, per screditare Silvia Salis e la coalizione di centrosinistra”.
“Quanto emerge in queste ore dalle indagini della procura di Genova è inquietante – dichiarano al PD – Abbiamo massima fiducia nel lavoro che farà la magistratura. Il dossieraggio è un fatto gravissimo che, se confermato, va oltre ogni limite, è lontano dello sguardo di cui ha bisogno la città, che dovrà confrontarsi lealmente su ciò che serve di più a Genova e ai genovesi nell’interesse di tutta la comunità. È indispensabile fare chiarezza su questa vicenda. Ci saremmo aspettati prima di tutto una presa di distanza, oltre che una doverosa attestazione di solidarietà alla Sindaca Salis, da chi ha responsabilità di vertice politico, come l’attuale Presidente della Regione Bucci, che per ora si è limitato a una dichiarazione pilatesca, ma forse non ricorda che è stato per 7 anni a capo dell’amministrazione comunale che ha nominato l’ex Assessore alla Sicurezza Gambino e il Comandante della Polizia locale Giurato. Totale solidarietà alla Sindaca Silvia Salis e buon lavoro a tutta la sua squadra”.
Reazioni alle notizie anche dal Movimento 5 Stelle.
“Abbiamo aspettato invano che nell’arco della giornata il centrodestra comunale si scusasse per l’inqualificabile comportamento dell’ex assessore alla polizia locale Gambino – dichiara il neo consigliere del M5S Marco Mes – Invano, appunto. Quanto comunicato oggi dalla Procura avrebbe quasi dell’incredibile, se non fosse stato corroborato da una nota ufficiale! Per anni dai meloniani ci siamo sciroppati le lezioncine di buona amministrazione e poi, non appena si sono resi conto che la partita comunale l’avrebbero persa insieme ai loro compagni di avventura, sono ricorsi senza ritegno a mezzucci indecenti pescati dai peggiori capitoli della peggiore politica. Ancora una volta, nei palazzi dove hanno governato o stanno ancora governando, i blitz delle forze dell’ordine ricordano loro che chi non rispetta le regole prima o poi viene pizzicato. Chissà quali altre chicche non proprio legali targate centrodestra ci riserverà il futuro…”.
“Domani è un giorno importante per Genova – prosegue Mes – l’ex assessore avrà il coraggio di presentarsi al primo Consiglio comunale? Intanto noi saremo al nostro posto e ribadiremo la nostra piena solidarietà alla sindaca Salis”.
Anche Sinistra Italiana Genova interviene su quanto sta avvenendo in queste ore nel capoluogo ligure.
“Apprendiamo da alcuni quotidiani online – spiegano in una nota – che sono in atto perquisizioni negli uffici comunali del Matitone. In particolare presso quelli del comandante della polizia locale Gianluca Giurato e dell’ex assessore alla polizia locale e alla protezione civile Sergio Gambino (oggi consigliere comunale per Fratelli d’Italia), che risultano indagati il primo per rivelazione di segreto d’ufficio, il secondo per corruzione. I reati contestati non sono cosa da poco: falsità ideologica in verbali e atti destinati alla Autorità Giudiziaria; peculato di somme di denaro e di un modesto quantitativo di droga leggera, presumibilmente sottratti in occasione di perquisizioni e controlli della polizia locale di Genova”.
Quanto alle presunte indebite rivelazioni di segreti di ufficio, sinistra italiana scrive che l’ex assessore e il comandante della polizia locale avrebbero diffuso notizie, verbali e documenti relativi all’incidente stradale avuto un anno fa dalla candidata sindaca utilizzati per attaccarla in campagna elettorale.
Purtroppo se le indagini dovessero trovare riscontro oggettivo di quanto attualmente si sospetta, evidenzierebbe come nell’amministrazione genovese del centro destra, Toti, non fosse un caso isolato. Queste sono le modalità contro le quali sinistra italiana si batte da tempo. Abbiamo sempre affermato la mancanza di trasparenza sul modus operandi della giunta di cdx. Ora la magistratura dovrà portare a termine le indagini e a ben vedere questa volta nessuno potrà dire trattarsi di una manovra politica. Le elezioni sono passate, sia quelle regionali, sia quelle comunali e dunque non si potrà urlare alla cospirazione, ma caso mai oggi risaltano chiaramente una serie di modalità di agire che rasentano l’illecito penale. Su questo ultimo punto naturalmente è tutto da accertare.