HomeImperiaCronacaJonathan Forzan, lunedì l'autopsia, probabile malore in mare

Jonathan Forzan, lunedì l’autopsia, probabile malore in mare

Jonathan ForzanRiva Ligure (Imperia) – Sarà l’autopsia a chiarire le cause del decesso di Jonathan Forzan, il 32enne scomparso da casa il 22 luglio, a Riva Ligure e ritrovato cadavere in mare, al largo di Taggia. L’esame verrà compiuto lunedì dal medico legale che dovrà mettere nero su bianco cosa abbia ucciso il giovane e se la morte sia avvenuta il giorno stesso della scomparsa o, invece, in seguito.
Intanto la famiglia è sconvolta dalla tragedia e attorno a loro si riunisce la comunità di Riva Ligure, a partire dal sindaco Giorgio Giuffrà che ha sempre lanciato messaggi di vicinanza alla famiglia e si è sempre impegnato per le ricerche e per richiamare tutti al contegno e a non diffondere fake news che potevano complicare o “depistare” le ricerche in atto.
Jonathan Forzan se ne è andato probabilmentre tradito da quel mare che amava e che non voleva lasciare dopo gli anni di studio a Milano, alla prestigiosa università dello Iulm.
Il giorno della scomparsa Jonathan, come faceva sempre, era uscito da casa dei nonni per andare al mare. Indossava costume e ciabatte e la meta era chiara.
Sulla spiaggia sono state trovate le sue scarpe e tutto lascia pensare che il giovane si sia tuffato e forse sia stato colpito da un malore che non gli ha dato scampo.
Mentre tutti lo cercavano il suo corpo era quasi certamente già in mare ma le indagini lo accerteranno a breve.
Il ritrovamento al largo di Taggia con il mesto recupero e il trasferimento all’obitorio dove è avvenuto il riconoscimento.
Ora Riva Ligure piange il ragazzone sorridente che gestiva un banco al mercato locale e che aveva un sorriso per tutti.
“A nome mio personale e di tutta l’amministrazione, esprimo profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia, agli amici, a quanti gli hanno voluto bene ha scritto il sindaco sui social – In questi momenti non esistono parole giuste, ma esiste il dovere della solidarietà e del silenzio. Un sentito ringraziamento va a tutti coloro che, in queste 72 ore, si sono prodigati senza sosta: la macchina dei soccorsi ha lavorato con professionalità, dedizione e cuore. Oggi la nostra comunità piange un suo figlio”.

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