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Nervi, progetto Campostano, stop di 30 giorni al progetto

Nervi area supermercato via CampostanoGenova – Una sospensione di 30 giorni dell’iter di verifica ed eventuale approvazione del progetto per il nuovo supermercato Basko nell’area di Campostano. L’ha decisa il Comune per poter raccogliere le informazioni necessarie e per analizzare meglio le ricadute e le criticità che vengono oggetto dei timori di residenti e comitati che si oppongono alla realizzazione.
La decisione è arrivata in consiglio comunale, oggi in larga parte dedicato proprio alla discussione del progetto del “Polo Urbano San Siro”. Con ben 5 consiglieri intenti a chiedere risposte e informaziono specifiche all’assessore Francesca Coppola.
Il progetto era nato quale “risposta” alla perdita della piscina di Nervi che, dopo la demolizione, si doveva inizialmente trasferire in via del Commercio, nell’area ex Aura e poi , appunto, nel nuovo appezzamento che, da serre e coltivazioni “green” si è però trasformato in un centro commerciale con posteggi interrati e area vendita e con la copertura dedicata a spazi per la collettività e area verde.
Un progetto che ha visto numerose varianti, tutte duramente osteggiate da buona parte dei residenti.
L’assessore Coppola ha specificato che il Comune non può rifiutare il progetto perché esistono delle norme ben chiare e dunque l’apertura della conferenza dei servizi che esprimerà un parere vincolante è “un obbligo”.
Se il progetto verrà valutato ricevibile, quindi, dovrà comunque essere analizzato e valutato e il Comune – secondo quanto affermato da Coppola – non avrebbe il “potere” di respingerlo senza valutarlo.
Durante la discussione si è parlato anche del fatto che il Municipio di riferimento non avrebbe partecipato, sebbene invitato, alla call informativa organizzata proprio per la conferenza dei servizi.
Sull’argomento è intervenuta la consigliera Serena Finocchio, ex consigliere di opposizione al Municipio Levante ed oggi in consiglio comunale con la Maggioranza: “Intervengo con questa interrogazione – ha spiegato la consigliera – perché l’area di Campostano, a Nervi, torna oggi al centro di una trasformazione che, per chi conosce e vive il quartiere, solleva forti preoccupazioni.
L’aggiornamento al PUC approvato il 4 luglio 2023 (Sindaco Marco Bucci) ha modificato la destinazione di oltre 3.700 metri quadri da verde urbano a servizi pubblici. Ma in un contesto già critico come quello di Nervi, ogni scelta urbanistica pesa moltissimo. Stiamo parlando di un quartiere stretto tra l’Aurelia e il tessuto storico, già messo a dura prova da carenze strutturali, viabilità congestionata e pressioni commerciali.
La chiusura di un presidio storico come Gentilotti, proprio dove oggi “casualmente” sorge un nuovo supermercato, ne è il simbolo più eloquente.
E oggi, su una superficie poco distante, si riaffaccia la stessa dinamica: l’area di Campostano, dove già nel 2022 la Giunta aveva ipotizzato piscina, parcheggi e supermercato, è ora al centro di un aggiornamento del PUC che apre concretamente alla possibilità di nuove edificazioni, anche commerciali.
Nello scorso ciclo quando io e miei colleghi MesMaker e Garzarelli eravamo consiglieri municipali avevamo chiesto con forza che quella ipotesi fosse esclusa in modo esplicito.
Nel frattempo, il problema è tangibile: basti leggere gli articoli pubblicati in questi giorni dalla stampa locale. Titoli come “Campostano, scatta la protesta contro il nuovo supermercato” o “I cittadini preparano la mobilitazione, ricorso al TAR e corteo” raccontano di un quartiere che dice no a questo progetto, che chiede ascolto e partecipazione reale, non speculazioni mascherate da servizi.
A Nervi oggi ci sono già oltre una dozzina di supermercati: è il quartiere che ne ha il più alto tasso per abitante. Quello che manca non è l’offerta commerciale, ma il verde, gli spazi pubblici, le strutture sportive come la piscina che ci è stata sottratta”.
Serena Finocchio ha pertanto chiesto all’assessore Coppola quale è lo stato di avanzamento della variante al PUC approvata il 4 luglio 2023 relativa all’area di Campostano a Nervi e, in particolare, quali sono le valutazioni urbanistiche e ambientali condotte in merito alla possibile trasformazione dei circa 4.000 m² di area verde in infrastruttura commerciale e parcheggi?
“Lo chiedo – ha spiegato la consigliera – con forza, da cittadina, da ex consigliera municipale e da rappresentante politica: Nervi non ha bisogno dell’ennesimo supermercato. Ha bisogno di futuro. Capisco e rispetto il fatto che si tratti di un’area privata e che il progetto affondi le radici in scelte urbanistiche del passato. Tuttavia, mi preme portare in quest’aula alcune riflessioni puntuali, perché quello che manca in questa vicenda – e che la cittadinanza ci chiede – è chiarezza e visione d’insieme. In primo luogo, sul tema dei parcheggi: dagli atti risulta che l’intervento porterebbe da 23 a 29 stalli, quindi un saldo netto di soli 6 posti auto in più, a fronte della perdita di una grande area verde e dell’insediamento di un polo commerciale di 1.400 mq con relativi parcheggi. Mi chiedo: è questo che viene restituito al quartiere in cambio dell’impatto urbanistico, viabilistico e ambientale?
A questo si aggiunge la questione viaria: per realizzare l’accesso alla nuova struttura, si prevede uno sbancamento importante dell’asse collinare – un’operazione che modificherebbe in modo strutturale la morfologia dell’area. Inoltre, si ripropone l’ipotesi di ripristino del doppio senso di marcia su viale Franchini, come accadde durante i lavori per la pedonalizzazione di via Oberdan. Questo comporterebbe una modifica rilevante degli equilibri viabilistici locali.
Poi c’è un nodo politico: l’esclusione del “dente” commerciale dal piano del commercio fatta dalla scorsa giunta di destra poco prima delle elezioni nell’ figura dell attuale cons Bordilli.  È un’anomalia che pesa, perché quella zona è rimasta fuori da una pianificazione strategica e coerente. L’impressione è che, pezzo per pezzo, si stia smontando una logica pubblica di programmazione per lasciare spazio a progetti privati a regia debole.
Non lo dice solo la politica: lo dice Confesercenti, che parla di un colpo durissimo al commercio di vicinato in un quartiere già saturo. Lo dice rispetto alla viabilità, che sarebbe gravemente compromessa. Lo dice auspicando invece aree verdi, spazi gioco, parcheggi rotativi e accessibilità alla passeggiata e ai negozi
Allora la domanda vera è: cosa vogliamo restituire al quartiere di Nervi?
Cosa s’intende allora per Polo urbano? Wi-Fi e forse una saletta e 6 posti auto?
Non possiamo farlo senza una vera condivisione con il territorio, senza convocare una commissione consiliare dedicata che oltretutto è gia stata richiesta dalla Consigliera Maccagno, senza dare trasparenza all’iter in corso.
Io credo che, come maggioranza, abbiamo il dovere politico di costruire un’intesa con la città, non di subirne gli effetti. E questo è il momento di agire.

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