Genova – Lavoratori delle ex acciaieri Ilva di Cornigliano di nuovo sul piede di guerra. Un nuovo corteo è iniziato questa mattina, al termine dell’assemblea davanti ai cancelli.
Dopo la fumata nera di venerdì durante l’incontro con il ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, scatta la nuova mobilitazione dei lavoratori ex Ilva.
Le proteste erano attese per questa mattina e dopo l’assemblea che è iniziata all’alba, un corteo di lavoratori si sta muovendo nella zona compresa tra via San Giovanni d’Acri, la strada Guido Rossa, piazza Savio e le zone limitrofe, nel quartiere genovese di Cornigliano.
Proprio in queste vie sono scattate le prime modifiche alla viabilità e le prime chiusure.
Si attende, quindi, una nuova giornata di pesanti ripercussioni al traffico soprattutto nel ponente cittadino. Due settimane fa il presidio fisso a Cornigliano aveva di fatto spaccato in due la città, con ripercussioni pesantissime sia sulla viabilità ordinaria che su quella autostradale.
Nel mirino dei lavoratori metalmeccanici l’annunciato trasferimento agli stabilimenti di Novi Ligure di una fetta della produzione di banda stagnata e zincata (zincatura) che era nella programmazione genovese e l’annuncio di riduzione del personale operativo a 585 lavoratori con lo spostamento alla Formazione di circa 70 altri lavoratori per prepararli all’uso di nuove tecnologie (il forno elettrico?).
I sindacati temono che la proposta, al momento considerata “temporanea” possa in realtà trasformarsi in una costante che causerebbe un ulteriore e doppio danno per lavoratori e città.
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