Genova – Ancora guai legali per Aldo Spinelli, già coinvolto nelle indagini su presunti episodi di corruzione nei confronti di funzionari e amministratori della Regione Liguria. Il fondatore del colosso della logistica ligure, che ha già patteggiato una condanna a 3 anni e 2 mesi per le indagini su scambi di favori in cambio di mazzette nel settore portuale e politico, sarebbe infatti indagato dalla Procura di Aosta per un presunto episodio di corruzione nei confronti di dipendenti del Casinò di Saint Vincent.
Secondo le ipotesi investigative, infatti, Spinelli avrebbe offerto denaro per cambiare oltre 80mila euro in contanti nel corrispettivo in fiches da utilizzare sui tavoli da gioco e lo avrebbe fatto per “aggirare” i limiti imposti dalle normative anti-riciclaggio che prevederebbero l’obbligo di identificazione e registrazione delle operazioni superiori ai 1.500 euro in contanti.
Sempre secondo l’ipotesi investigativa Spinelli avrebbe versato ai due operatori della casa da gioco della Valle d’Aosta somme di denaro – circa mille euro a testa – per l’operazione.
Il denaro sarebbe stato prelevato da una cassetta di sicurezza che l’imprenditore della logistica portuale avrebbe avuto presso il casinò di Montecarlo, per trasferirli a Saint Vincent e per farlo avrebbe tentato di aggirare i limiti imposti dalle normative anti riciclaggio rivolgendosi ai due addetti.
A seguito delle indagini la Guardia di Finanza avrebbe sequestrato a Spinelli circa 30mila euro e alcuni orologi di valore.
La vicenda, balzata agli onori della Cronaca, ha avuto una “replica” dei difensori di Spinelli che hanno diffuso una nota Stampa.
“In merito alla perquisizione che ha riguardato l’abitazione del commendatore Aldo Spinelli, al fine di evitare supposizioni deformanti e fuori contesto, vorremmo definire i contorni della vicenda. L’accusa riguarda una cifra in contanti – in legittimo possesso di Spinelli tanto che non viene contestato alcun episodio di riciclaggio – che in data 11 agosto 2024 il commendatore ritirò dalla sua cassetta del Casinò di Montecarlo”.
Secondo la nota diffusa dagli avvocati “la somma venne portata al Casinò di Saint Vincent dove Spinelli chiese a due funzionari della casa da gioco di cambiarla in fiches da gioco e a cui poi avrebbe elargito una mancia. Che Spinelli fosse assolutamente convinto della liceità dell’operazione lo confermano anche le intercettazioni in cui è lui stesso a chiedere conferma della regolarità dell’operazione. Senza dimenticare che la somma di cui si discute ammonterebbe a mille euro. La contestazione di corruzione ha sorpreso il commendatore che è comunque convinto di poter chiarire completamente il suo operato, pienamente lecito e da lui posto in essere in assoluta buona fede”.
























