Genova – Migliorano, negli ospedali dove sono stati ricoverati anche in gravi condizioni, le persone colpite da una probabile intossicazione alimentare dopo aver consumato piatti a base di tonno e acciughe ordinate in un locale del centro.
In due diversi episodi, gruppi di colleghi di lavoro che festeggiavano l’arrivo del Natale, hanno ordinato dal Bar Balilla delle pietanze da asporto e poco dopo averle consumate hanno iniziato a sentirsi male.
Nausea, vomito, eruzioni cutanee nei casi meno gravi ma alcune persone hanno invece avuto gravi reazioni allergiche che hanno portato a sintomatologia molto più pesante come problemi respiratori e svenimenti.
Un primo episodio si è registrato in via Ippolito d’Aste, poco lontano dal locale dove sarebbe stato ordinato il pranzo. Dieci le persone che sono finite in ospedale al termine di quello che doveva essere un pranzo aziendale. Due persone, un giovane di 25 anni ed una donna di 30 sono stati ricoverati in codice rosso, il più grave, per una forma molto forte di reazione allergica.
Intorno alle 15,30 il secondo allarme. In un ufficio di viale Brigata Bisagno 8 persone, colleghi di lavoro in un ufficio, si sono sentiti male uno dopo l’altro e sempre dopo aver consumato cibo da asporto ordinato nello stesso locale del centro.
Anche in questo caso diverse ambulanze hanno trasportato gli intossicati nei vari ospedali cittadini mentre partivano le indagini per accertare le cause di quanto avvenuto.
Polizia locale, carabinieri del Nas e ispettori della Asl sono risaliti velocemente al locale, il Bar Balilla, che aveva fornito il cibo in entrambe i casi e hanno avviato una serie di controlli.
Responsabilmente l’azienda titolare del locale, la Just Balilla, ha diffuso una nota nella quale spiega cosa potrebbe essere successo:
“In merito all’episodio di intossicazione verificatosi oggi nel nostro locale, desideriamo innanzitutto esprimere la nostra solidarietà e vicinanza a tutte le persone coinvolte, augurando loro una pronta e completa guarigione.
Siamo profondamente costernati per quanto accaduto, ma riteniamo importante chiarire che il tonno servito risultava, al momento della preparazione, in apparente conformità alle norme di conservazione vigenti. Non erano presenti segnali visibili di alterazione: aspetto, odore e sapore rientravano nella norma, come confermato dalle prime verifiche.
In base alle informazioni attualmente disponibili e alla rapidità con cui si sono manifestati i sintomi, è ipotizzabile che la causa sia riconducibile alla cosiddetta sindrome sgombroide, dovuta a un’eccessiva presenza di istamina nel tonno. Si tratta di un fenomeno che può verificarsi anche in assenza di segni evidenti di deterioramento. È inoltre noto che, una volta formata, l’istamina non può essere eliminata né dalla cottura né da successivi processi di refrigerazione, poiché deriva da alterazioni che avvengono nella filiera precedente al servizio.
Siamo pienamente disponibili a collaborare con le autorità competenti per chiarire ogni aspetto — dalla provenienza del prodotto, alla gestione della catena del freddo, fino alle modalità di conservazione — affinché si possa fare piena luce sull’accaduto, un evento mai verificatosi prima nel nostro locale, da sempre apprezzato per qualità e serietà.
Rafforzeremo ulteriormente i controlli sulle materie prime e sulle procedure di sicurezza alimentare, con l’obiettivo di garantire ai nostri clienti la massima tutela e prevenire il ripetersi di situazioni analoghe”.
Mentre le persone intossicate vengono curate nei vari ospedali cittadini, proseguono le indagini delle forze dell’ordine e degli organi competenti per risalire alle cause della presunta contaminazione per comprendere cosa sia avvenuto e se siano stati rispettati tutti i passaggi di sicurezza che avrebbero dovuto evitare quanto è successo.
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