Genova – Ha incontrato il giudice per le indagini preliminari ed ha fatto il nome del suo molestatore Francesca Ghio, la consigliera comunale di AVS che aveva raccontato in aula comunale di essere stata oggetto di attenzioni morbose da parte di un amico di famiglia, in noto imprenditore, quando aveva 12 anni e di aver subito le molestie per lungo tempo senza riuscire a raccontare tutto ai genitori.
Una deposizione che, purtroppo, per la Legge italiana, non porterà a nessuna incriminazione poiché, sebbe la donna fosse minorenne all’epoca di fatti e quindi si tratti di violenza sessuale su minore, il tanto tempo passato rende impossibile indagare la persona, anche di fronte ad una accusa diretta e circostanziata.
La consigliera Ghio lo ha fatto comunque perché, con la sua testimonianza, ha sollevato il caso, evidenziando ancora una volta il fatto che i “pericoli” arrivano dall’ambiente familiare o vicino alla famiglia più che da sconosciuti e per consentire ad altre donne che avessero subito analoghe attenzioni di farsi avanti perchè potrà testimoniare in processo confermando quanto eventualmente emergesse dalla denuncia.
All’epoca dei fatti, nel novembre 2024, la procura di Genova aveva aperto un’inchiesta con l’ipotesi di violenza sessuale aggravata su minorenne, ma poichè i fatti riferiti risalirebbero al periodo tra il 2025 e il 2006 l’indagine era stata archiviata.
Mentre infuriano le discussioni sulla necessità di un aggiornamento della normativa, che per esempio possa rendere non prescrivibile un reato compiuto su un minore, la deposizione davanti al giudice completa la volontà della consigliera Ghio di fare comunque qualcosa per reagire a quanto subito quando era una ragazzina.




























