Genova – “L’inceneritore è un incubo del passato, la soluzione del futuro è l’economia circolare”. Lo sottolinea Alleanza Verdi e Sinistra che conferma la contrarietà all’ipotesi della costruzione di un impianto di distruzione dei rifiuti con la tecnologia della combustione tornata recentemente in discussione tra i progetti della Regione Liguria e con l’annuncio del presidente Marco Bucci di un bando entro la fine dell’anno..
“Il ciclo dei rifiuti – spiega Selena Candia, capogruppo regionale di AVS – va chiuso col ricorso totale all’economia circolare, un sistema che punta sulla riduzione dello scarto, sull’aumento della raccolta differenziata e sul recupero totale di tutti i materiali, attraverso nuove tecnologie e nuove produzioni che possono garantire un aumento dei posti di lavoro”
Selena Candia, capogruppo regionale di AVS, e Jan Casella, consigliere regionale di AVS, criticano con duque con fermezza l’annuncio di Marco Bucci sul bando per l’inceneritore.
“La pianificazione regionale ha fallito, puntando tutto su un unico impianto di chiusura del ciclo, tra l’altro in un periodo in cui nel Nord Italia si stanno spegnendo molti termovalorizzatori. Se si fossero realizzati gli impianti di pre-trattamento previsti nel Piano, si sarebbero risparmiate enormi risorse pubbliche. Ad esempio, se fosse concluso il Trattamento meccanico biologico di Scarpino, Amiu avrebbe risparmiato 1,6 milioni di euro al mese, pari a quasi 20 milioni di euro l’anno, che invece spende per mandare i rifiuti in Basso Piemonte e riportarli indietro. Se si puntasse in modo corretto sulla raccolta differenziata e sull’economia circolare, non ci sarebbe bisogno di bruciare i rifiuti, anche perché non ci sarebbero neppure le tonnellate sufficienti per giustificare la presenza di un impianto, che ha bisogno di una quantità minima di rifiuti da smaltire. Inoltre, nessuna legge impone di portare i rifiuti nell’inceneritore della propria regione. Se si costruisse un inceneritore in Val Bormida oppure ai 650 metri d’altezza di Scarpino, i comuni in provincia di La Spezia continuerebbero a fare accordi con la Toscana e l’Emilia Romagna, perché più convenienti sul piano economico”, spiega Selena Candia.
Per proporre una soluzione alternativa al termovalorizzatore, questa sera Candia presenterà la proposta di legge regionale sull’economia circolare nella sede di Music for peace in via Balleydier a Genova. A partire dalle 19,30, interverranno Andrea Orlando, consigliere regionale del Partito democratico ed ex ministro dell’Ambiente, Armando Sanna, capogruppo regionale del PD, Stefano Giordano, capogruppo regionale del Movimento Cinque Stelle, Gianni Pastorino, capogruppo regionale della Lista Orlando Presidente, e Luca Basile, professore ordinario in Chimica industriale e direttore del Centro Interdipartimentale per la ricerca industriale su Fonti Rinnovabili, Ambiente, Mare ed Energia (FRAME) all’Università di Bologna.
“Con la nostra proposta di legge sull’economia circolare, cerchiamo di dare una soluzione moderna per un problema antico: la chiusura del ciclo dei rifiuti. L’obiettivo è trasformare in risorsa quello che adesso è solo un costo per la collettività. La nostra proposta introduce un meccanismo virtuoso per trasformare gli oggetti in disuso e ideare prodotti nuovi da mettere sul mercato, anche in combinazione coi settori della moda e del design. Costruire inceneritori, come vuole Bucci, è una scelta antistorica e antieconomica per la Liguria, che si ritroverebbe obbligata a produrre rifiuti per alimentare gli inceneritori, mentre il mondo che vogliamo va in un’altra direzione. Servono impianti per il recupero dei materiali, come il TMB, il trattamento meccanico biologico, che separa i rifiuti indifferenziati in materiale da differenziare, e quindi riciclare, e in materiale biologico da mandare nei biodigestori per produrre biogas”, aggiunge la capogruppo ligure di AVS.
“In questi mesi, i liguri hanno dimostrato nei fatti di essere contrari alla realizzazione di un termovalorizzatore. Una dimostrazione tangibile è arrivata dagli abitanti della Val Bormida, una terra già colpita in passato dagli effetti dell’inquinamento e dell’industrializzazione selvaggia, che adesso sta cercando una strada di sviluppo diversa rispetto al passato, basata finalmente su attività senza ripercussioni negative sulla salute e sull’ambiente. Da mesi, la popolazione di questa terra sta scendendo in piazza per chiedere di bloccare questo progetto. Il comitato contro l’inceneritore ha raccolto più di 4 mila firme e organizzato assemblee pubbliche per informare la cittadinanza, alle quali hanno partecipato centinaia di persone”, ricorda Jan Casella, che sottolinea: “In questa grande mobilitazione popolare, un ringraziamento particolare va ai sindaci e ai consiglieri comunali di opposizione della Val Bormida che, fin dal primo momento, si sono schierati in modo fermo contro l’inceneritore. L’impegno in prima linea di tanti amministratori comunali conferma che è possibile un altro modello di sviluppo per un territorio che ha già pagato un prezzo altissimo in nome di un progresso senza regole”.
Nella sede di Music for peace in via Balleydier verrà presentata la proposta di legge del centrosinistra sull’economia circolare, finalizzata alla riduzione del rifiuto indifferenziato, al calo dell’inquinamento e all’aumento dell’occupazione. Alle 19,30, andrà in scena l’appuntamento “Liguria circolare”, primo passo verso la presentazione del provvedimento in consiglio regionale.
Interverranno Selena Candia, capogruppo regionale di AVS e promotrice della proposta, Andrea Orlando, consigliere regionale del Partito democratico ed ex ministro dell’Ambiente, Armando Sanna, capogruppo regionale del PD, Stefano Giordano, capogruppo regionale del Movimento Cinque Stelle, Gianni Pastorino, capogruppo regionale della Lista Orlando Presidente.
L’approfondimento scientifico sarà curato da Luca Basile, professore ordinario in Chimica industriale e direttore del Centro Interdipartimentale per la ricerca industriale su Fonti Rinnovabili, Ambiente, Mare ed Energia (FRAME) all’Università di Bologna.
“Questa proposta di legge ha un triplice obiettivo: ambientale, economico e sociale. Puntiamo a dare una soluzione moderna per la chiusura del ciclo dei rifiuti, per trasformare in risorsa quello che adesso è solo un costo per la collettività”, spiega Selena Candia. “Non solo: la legge si occupa di trasformazione degli oggetti, di ideare prodotti nuovi da mettere sul mercato, anche in combinazione coi settori della moda e del design. Tutto questo sistema può essere un incredibile propulsore economico, creando posti di lavoro e sostenendo la ricerca in settori all’avanguardia”, osserva la capogruppo regionale di AVS.
“La Liguria ha una percentuale di raccolta differenziata troppo bassa, rispetto alle altre regioni del nord Italia. Bruciare i rifiuti non è una soluzione adatta al 2025. Costruire inceneritori, come vuole Bucci, è una scelta antistorica e antieconomica per la Liguria, che si ritroverebbe obbligata a produrre rifiuti per alimentare gli inceneritori, mentre il mondo che vogliamo va in un’altra direzione. Servono impianti per il recupero dei materiali, come il TMB, il trattamento meccanico biologico, che separa i rifiuti indifferenziati in materiale da differenziare, e quindi riciclare, e in materiale biologico da mandare nei biodigestori per produrre biogas”, prosegue Candia.
“Migliorare la gestione dei rifiuti è solo il punto di partenza. L’aspetto centrale del provvedimento è la creazione di centri per il riuso e la riparazione, perché la prevenzione e la condivisione sono fondamentali. In questo modello economico moderno, il porto di Genova potrà avere un ruolo decisivo per la parte logistica. Questo cambiamento di visione dovrà essere anche culturale: per questo motivo prevediamo un sostegno forte alle attività educative, rivolte sia ai cittadini sia alle scuole, per sostenere le buone pratiche dell’economia circolare”, sottolinea Selena Candia.
“Noi crediamo che sia essenziale garantire obbiettivi ambiziosi di riciclo, non solo per una gestione moderna e sostenibile del rifiuto ma anche per far crescere un’economia che già oggi vede il nostro paese all’avanguardia a livello internazionale. La Liguria invece è indietro, troppo indietro, manca da troppo tempo una programmazione pubblica. Sono state le aziende del settore spesso a fare le scelte sostituendosi al decisore pubblico che si è nascosto, tanto per cambiare, dietro ad un fantomatico ed inutile commissariato. Il bilancio di questa struttura sta sotto gli occhi di tutti. Come forze di opposizione ci impegneremo per l’approvazione di una legge che sostenga e stimoli la crescita dell’economia circolare”, dichiara Andrea Orlando, consigliere regionale del PD ed ex ministro.
“La proposta di legge sull’economia circolare, presentata insieme a tutti gruppi di opposizione in Regione, rappresenta una scelta strategica per il futuro della Liguria. Allinea la Regione agli obiettivi europei e nazionali e trasforma la transizione ecologica in una leva di sviluppo, competitività e coesione sociale. Integrare politiche ambientali e industriali significa sostenere innovazione, riuso e riciclo di qualità, creare occupazione qualificata e rafforzare la resilienza dei territori, colmando i ritardi infrastrutturali e amministrativi. Questa legge mette al centro imprese, lavoratori e comunità locali, affermando che la sostenibilità non è un costo ma un’opportunità condivisa. Questa proposta offre alla Liguria una visione di medio e lungo periodo capace di coniugare sviluppo, giustizia sociale e tutela dell’ambiente”, afferma Armando Sanna, capogruppo del PD in Regione Liguria.
“Oggi più che mai la Liguria ha bisogno di una svolta concreta e coraggiosa verso l’economia circolare. Siamo drammaticamente indietro rispetto alle altre regioni del Nord: mentre Veneto e Trentino superano il 75% di raccolta differenziata e la Lombardia è oltre il 70%, la nostra regione resta sotto la media nazionale del 65%. Genova, con il suo 47%, è ancora più lontana dagli standard europei. Portare il capoluogo almeno al 65% significherebbe togliere dalle strade oltre 40 mila tonnellate di rifiuti indifferenziati all’anno, riducendo traffico, emissioni e costi di smaltimento. È il momento di ribaltare l’attuale modello: invece che buttare tutto, dobbiamo imparare a recuperare tutto”, chiarisce Stefano Giordano, capogruppo regionale del Movimento Cinque Stelle.
“Non servono inceneritori o nuove ciminiere, ma impianti di selezione, compostaggio e digestione anaerobica, una logistica moderna con cassonetti digitali, raccolta porta a porta mirata e incentivi alla riduzione dei rifiuti. Servono centri del riuso, investimenti nella filiera del riciclo e politiche che creino lavoro di qualità proprio attraverso la sostenibilità. L’economia circolare non è uno slogan: è una strategia industriale che mette al centro i cittadini e l’ambiente, migliorando qualità della vita e occupazione in Liguria. Le ricadute sanitarie delle scelte ambientali non possono essere ignorate: le popolazioni che vivono vicino a impianti impattanti sono più esposte a rischi per la salute e, in una regione già fragile dal punto di vista sanitario, aggiungere ulteriori fattori di rischio è semplicemente irresponsabile. Il bilancio non tiene conto in modo sufficiente dei costi sanitari indiretti di queste scelte: è un errore grave, perché separa ciò che nella realtà è profondamente connesso. È tempo di scegliere il futuro”, aggiunge Giordano.
“È un momento di confronto sincero e necessario: la Liguria ha bisogno di una visione che guardi avanti, che tenga insieme ambiente e giustizia sociale. Già nella scorsa legislatura, con Linea Condivisa abbiamo presentato una proposta di legge sul consumo di suolo. È una battaglia di merito, ma anche di responsabilità verso le generazioni che verranno. La proposta di legge sull’economia circolare nasce esattamente da questa visione: usare meglio ciò che abbiamo, ridurre gli sprechi, rigenerare invece di consumare, creare lavoro senza devastare l’ambiente. Una scelta politica precisa che tiene insieme tutela del territorio, innovazione, ricerca e buona occupazione”, dichiara Gianni Pastorino, capogruppo della Lista Andrea Orlando Presidente e rappresentante di Linea Condivisa.




























