Genova – Costa Concordia non è nel Super Bacino del Porto di Genova e neppure potrebbe raggiungerlo, semplicemente perchè il SuperBacino non c’è più.
In queste ore sono in molti a confondere l’area dove un tempo sorgeva il SuperBacino di Genova con la struttura vera e propria, un colosso da 100mila tonnellate che, però, ha lasciato il porto del capoluogo ligure nel luglio 1997 e ha fatto rotta per la Turchia dove viene utilizzato ancora oggi con grandissimo profitto da aziende lungimiranti che hanno saputo sfruttare l’incredibile occasione offerta da una città che, spesso, soffre di miopismo.
La vicenda è piuttosto complessa e per comodità verrà così sintetizzata: il Porto di Genova non ha mai ultimato le operazioni di costruzione del Super Bacino che non è mai entrato davvero in funzione. Costi troppo alti e polemiche a non finire ne hanno decretato la fine.
Per anni si è discusso su cosa farne e intanto l’opera si è deteriorata e le operazioni di manutenzione, piuttosto costose, hanno spinto a trovare una “soluzione” individuata nella cessione, per pochi spiccioli rispetto al costo di costruzione, alla Turchia.
Il paese che collega Oriente e Occidente, tradizionalmente piuttosto scaltro nei rapporti commerciali, acquistò per pochi spiccioli il Super bacino, lo fece trasferire da Genova sino nei propri porti e lo ultimò trasformandolo in una miniera d’oro.
Il perchè è presto detto: la Costa Concordia non è l’unica nave che ha bisogno di essere smantellata e chi desidera avviare questo genere di business (come ad esempio Piombino in questi mesi) ha bisogno di enormi strutture come il Super bacino, in grado di immergersi e accogliere una nave per poi riemergere e consentire le operazioni di manutenzione o di demolizione.
Un business da centinaia di milioni di euro che Genova ha perso.