Genova – Il braccio di ferro tra Comune e Municipio e Croce Azzurra Cà Nova prosegue. Dopo il blocco dello sfratto organizzato con cittadini e militanti di Forza Nuova e la risposta del Municipio che accusa la pubblica assistenza di essere “morosa” e di non pagare il canone di affitto, arriva la “controcampagna” di informazione della Croce Azzurra che respinge al mittente le accuse di morosità e chiede un’assemblea pubblica per far intervenire i cittadini che dda un decennio ormai usufruiscono dei servizi messi a disposizione della Croce.
Il presidente della Pubblica Assistenza, Duilio Romei, non accetta l’accusa di non aver pagato il canone di affitto e si dice disponibile a firmare immediatamente un contratto purchè non vi sia compreso alcun pregresso.
Per invitare i cittadini all’assemblea sono in distribuzione ben 2000 volantini, fatti stampare in tutta fretta per affrontare il problema al più presto.
La risposta del Municipio e del Comune è attesa già in giornata ma già il comunicato diffuso nei giorni scorsi dice molto sui rapporti che intercorrono tra la civica amministrazione e la Croce Azzurra Cà Nova.
Secondo il Municipio (che riporta dati diffusi dal Comune), l’associazione ha ottenuto un canone di affitto agevolato per la struttura che ha occupato.
Circa 100 euro al mese (1200 euro anno) che corrispondono al 10% del canone di mercato e che, però, non sarebbero mai stati pagati dalla Croce Azzurra.
A surriscaldare gli animi sono poi le presunte pressioni che sarebbero in atto per recuperare spazi dove sistemare temporaneamente i profughi in arrivo.
Secondo i vertici di Croce Azzurra, infatti, lo stabile deve essere liberato al più presto per poterlo trasformare in un centro di accoglienza per immigrati. Benzina sul fuoco delle polemiche e “dichiarazioni strumentali” secondo il Municipio che garantisce che nessun immigrato verrà alloggiato nella struttura quando la Croce Azzurra se ne sarà andata.