La Spezia – Contengono ceneri e scorie di fonderia ma anche idrocarburi e olii esausti i 30 fusti da 200 litri dissotterrati ed analizzati dal Corpo Forestale di Roma, all’interno della discarica di Pitelli.
Secondo le stime si tratterebbe di alcune migliaia di metri cubi di rifiuti che potrebbero essere tossici e nocivi e certamente non dovrebbero trovarsi dove sono stati rinvenuti.
Le analisi aumentano i timori degli ambientalisti e dei residenti delle aree edificate ricomprese nelle zone soggette a verifiche e controlli.
I cittadini continuano a chiedere risposte da parte dello Stato ad uno scandalo che va avanti da 20 anni senza alcun colpevole.
Eppure è certamente possibile risalire, attraverso il tipo di rifiuto, alle aziende che li hanno prodotti e, quantomeno, verificare il registro delle consegne dei materiali diretti allo smaltimento.
Controlli che più passa il tempo e più difficilmente potranno portare ad un esito di qualunque genere visto che i documenti non devono essere conservati per sempre.