Venezia – Riapre la camera ardente di Valeria Solesin, unica vittima italiana degli attentati di Parigi.
Già nella giornata di ieri sono state diverse la persone che hanno voluto partecipare al dolore della famiglia, dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro al patriarca della città, Monsignor Francesco Moraglia, e sono state molte anche le parole spese per la giovane studentessa veneziana e per la sua famiglia.
Tra tutte le dichiarazioni, spicca l’ennesima rilasciata dal padre della ragazza, Alberto Solesin, il quale ha detto di non essere capace di odiare e di non conoscere, per sua stessa scelta, quali siano state le dinamiche dell’accaduto.
Una famiglia dunque che non vuole troppa retorica intorno alla morte della propria figlia e che assiste distaccata anche agli interrogatori che in questi giorni si stanno portando avanti a Venezia e che coinvolgono il fidanzato della ragazza, Andrea, e un’amica di Valeria presente in quel fatale venerdì 13 novembre.
Interrogatori che chiaramente hanno la sola finalità di chiarire le dinamiche dell’attentato, dai quali è già emerso più volte come la giovane studentessa veneziana sia morta tra le braccia del proprio fidanzato, che si è diviso da lei solo quando è avvenuto il blitz delle forze speciali francesi all’interno della sala concerti Bataclan.
Nella giornata di oggi sono attesi alla camera ardente, allestita nel Municipio di Venezia, sia la Presidente della Camera Laura Bordini sia il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che nel pomeriggio di oggi presenzierà anche a quella di Enrico Liverani, candidato sindaco di Ravenna per il Partito Democratico morto venerdì scorso, con tutta probabilità in seguito ad un malore.