Genova – Si è trasformato in un autentico “giallo” la vicenda della morte di un artigiano 51enne che avrebbe scelto di togliersi la vita per una maxi cartella del Fisco.
Dopo le dichiarazioni della famiglia dell’imprenditore, l’Agenzia delle Entrate ed Equitalia hanno smentito che l’uomo avesse ricevuto una cartella da oltre 100mila euro e che fosse in corso un processo tributario.
Secondo i rappresentanti del sistema fiscale italiano, infatti, l’artigiano aveva chiesto la rateizzazione di una cartella da poche centinaia di euro e non aveva altre pendenze con l’Agenzia delle Entrate.
Una posizione diametralmente opposta a quella dei parenti e degli amici dell’uomo che ha deciso di lasciarsi cadere dal ponte sul torrente Sturla di corso Europa.
I familiari hanno infatti raccontato di una situazione psicologica di grande sofferenza, dovuta proprio ai guai con il Fisco e acuita da una grave malattia che impediva all’artigiano di lavorare con continuità e quindi di pagare i debiti.
Ora potrebbe essere un’indagine della magistratura ad accertare quale sia la verità considerato la forte emozione suscitata dal suicidio del 51enne e dall’enorme richiamo mediatico che ne è seguito.