La Spezia – Aveva chiesto di poter celebrare un matrimonio d’urgenza l’avvocato Marco Corini, morto in circostanze ancora misteriose al termine di una lunga e terribile malattia. Per la sua morte è indagata la sorella Marzia, medico anestesista, che potrebbe averlo sedato sino a provocarne la morte per eutanasia o per il timore di perdere l’eredità.
Il nuovo colpo di scena nelle indagini arriva dal medico curante dell’avvocato deceduto e che avrebbe confermato che il paziente aveva chiesto di accelerare l’iter per potersi sposare con la compagna Isabò Barrak e di aver compilato un certificato medico che attestava le drammatiche condizioni dell’avvocato proprio per consentire al Comune di celebrare la funzione direttamente presso il suo domicilio e non in un ufficio comunale che non avrebbe potuto raggiungere.
Il nuovo elemento di indagine rende ancora più “sospetta” la morte dell’avvocato e, se possibile, rende più complessa la posizione della sorella che molto probabilmente era informata della volontà del fratello di sposare la compagna, di origini straniere, e che sarebbe entrata in linea di successione per l’enorme patrimonio di famiglia.
Lei continua a dichiararsi innocente ma un’intercettazione telefonica proverebbe la sua decisione di porre fine alle sofferenze del fratello.
Da provare, però, è che l’intenzione sia poi divenuta un gesto e se, eventualmente, non si sia trattato solo di un gesto di eutanasia per evitare al congiunto inutili e terribili sofferenze. Circostanza quest’ultima che potrebbero attenuare le eventuali responsabilità della donna indagata.