Roma – Kung Fu Panda nel mirino degli organizzatori del Family Day. Mario Adinolfi, editorialista e candidato a Roma con il Partito della Famiglia, si scaglia contro la terza puntata del cartone animato in arrivo sugli schermi italiani il prossimo 17 aprile.
Con un post pubblicato su Facebook, Adinolfi sostiene che qualcuno stia facendo il lavaggio del cervello ai bambini presentando storie che mettono in discussione il ruolo dei genitori.
“Volete capire come si fa il lavaggio del cervello gender ai bambini? – ha scritto Adinolfi su Facebook – Ad esempio con il protagonista di Kung Fu Panda che ha due papà“.
In realtà il panda Po, protagonista della saga, scoprirà di avere un padre biologico ed uno adottivo come avviene da sempre in qualunque adozione non necessariamente “gay” ma per l’organizzatore del Family Day il cartoon nasconderebbe una sorta di pericoloso messaggio subliminale contro la famiglia “tradizionale” e favorevole invece all’adozione gay.
La discussione sul teorizzato “lavaggio del cervello” tramite cartone animato si è spostata sui Social dove la tesi di Adinolfi ha suscitato vivaci polemiche e diviso il pubblico tra chi condivide i dubbi del giornalista-politico e chi, invece, ricorda che altri cartoni animati, nella storia della Tv, hanno trattato il delicato tema del “gender” senza peraltro aver sconvolto intere generazioni: Lady Oscar per citare un esempio.
Altri ancora arrivano a mettere in discussione che il post che ha infiammato la discussione su Kung Fu Panda sia davvero di Adinolfi e sospettano l’opera di un hacker o di un fake.
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