Città del Vaticano – Continua ad essere argomento di acceso dibattito il passaggio del ddl Cirinnà sulle unioni civili, approvato dalla Camera l’11 maggio scorso e proiettato a cambiare le prospettive delle coppie omosessuali.
A prendere la parola nella giornata di oggi è stata la CEI, che radunatasi in Vaticano ha espresso tutto il proprio disappunto per voce del suo presidente Angelo Bagnasco, già arcivescovo di Genova.
L’arcivescovo avrebbe sostenuto che non solo risulta inaccettabile aver affrontato troppo rapidamente la tematica sulle unioni civili nelle aule parlamentari, ma anche che la suddetta legge sancisce un’equiparazione al matrimonio e alla famiglia, con differenze che si possono trovare solo nei piccoli espedienti nominalisti, o in artifici giuridici facilmente aggirabili.
Il presidente della CEI sottolinea poi, in chiusura d’intervento, come a questo punto si sia soltanto in attesa del colpo finale, che comprenderebbe anche la pratica dell’utero in affitto, “che sfrutta il corpo femminile approfittando di condizioni di povertà”.