Genova – Lasciano l’amaro in bocca gli ultimi dati relativi alle rilevazioni fatte da Goletta Verde, l’imbarcazione di Legambiente, in 24 punti delle coste liguri, specialmente quei tratti di costa dove si trovano le foci di fiumi, canali e scarichi che continuano a immettere in mare sostanze inquinanti, con gravi rischi non soltanto per l’ecosistema marino ma anche per la stessa salute dei bagnanti.
Goletta Verde, nel denunciare l’assenza di cartelli che segnalino lo stato di salute dei singoli tratti di costa (obbligatori da due anni, ndr), “chiede alla Regione Liguria e agli enti territoriali interessati, sia costieri che dell’entroterra, di verificare le criticità emerse e risolvere al più presto le inefficienze del sistema depurativo ancora presenti che rischiano di contaminare anche luoghi di inestimabile valore come le Cinque Terre“.
Il monitoraggio di Goletta Verde, che ha preso in considerazione il campionamento dei punti critici che vengono principalmente scelti in base a un “maggior rischio” presunto di inquinamento, ha evidenziato concentrazioni batteriche molto elevate in almeno 16 zone di campionamento (su 24 totali, ndr).
“Si tratta di un monitoraggio puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità, ma restituisce comunque un’istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni” – ha sottolineato Francesca Ottaviani, portavoce di Goletta Verde. “Dei 16 punti risultati inquinati e fortemente inquinati, ben 11 riguardano situazioni in cui è alta la frequenza dei bagnanti e, di conseguenza, la carica batterica che arriva in mare rappresenta non solo un problema ambientale ma anche un rischio per la salute umana“.
Nel dettaglio, in provincia di Genova “tutti i cinque campionamenti hanno evidenziato cariche batteriche oltre i limiti consentiti” che hanno prodotto il giudizio di “fortemente inquinato”. I rilevamenti sono stati condotti a Genova Nervi (alla foce del fiume Sturla), Bogliasco (Foce Rio Poggio), Recco (Foce torrente Recco), Rapallo (presso lo scarico all’ex “spiaggia dei Cavallini”) e Lavagna (allo sbocco canale presso la foce del fiume Dentella).
In provincia della Spezia dei nove campionamenti eseguiti sei sono risultati “fuorilegge”, col giudizio di “fortemente inquinato” per quelli eseguiti presso la foce del canale sotto le scalette alla spiaggia Venere Azzurra, presso la foce del canale alla fine di via Roma a Lerici e presso quella del torrente Parmignola a Marinella di Sarzana. Entro i limiti risulta invece il campionamento eseguito a Porto Venere presso Calata Doria.
Inquinato il giudizio per quello di Deiva Marina (alla foce del Rio Castagnola in località Fornaci), con le Cinque Terre che ricevono il giudizio di “fortemente inquinato” per i campionamenti alla foce del canale di fronte piazza Garibaldi a Monterosso al Mare e presso lo scarico sotto al belvedere a Manarola di Riomaggiore.
Come riporta ancora il report di Goletta Verde, “tre dei cinque campionamenti eseguiti in provincia di Savona hanno evidenziato problemi. Nello specifico, fortemente inquinanti si sono rivelati quelli eseguiti ad Albenga (foce Fiume Centa), Pietra Ligure (foce torrente Maremola) e Finale Ligure (alla foce del fiume Pora). Si collocano entro i limiti i prelievi a Ceriale (sbocco canale presso Lungomare Diaz) e Savona (alla spiaggia presso il fiume Letimbro).
In provincia di Imperia, infine, si sono connotati come “inquinati” due prelievi su cinque: quello eseguito alla foce del fiume Roja a Ventimiglia e alla foce del torrente Argentina a Arma di Taggia. Nei limiti di legge gli inquinanti riscontrati nei campionamenti effettuati alla spiaggia di fronte al torrente Impero e alla foce del Rio Santa Lucia a Imperia e alla spiaggia presso via delle Magnolie a Diano Marina.