Genova – Sogegross conferma la proposta di acquisto dell’intero complesso dello Champagnat e rilancia l’impegno all’assunzione immediata di tutti e 21 i dipendenti che, con altre trattative in corso, non avrebbero alcuna garanzia certa.
L’azienda genovese, solidamente controllata dalla famiglia Gattiglia, è tornata a ribadire la propria volontà di proseguire nelle trattative pur avendo sentito, diffusi da alcuni Media, messaggi confusi e spesso fuorvianti.
Il rappresentante della Sogegross, Antonio Mantero, Direttore Sviluppo, ha precisato che l’impegno dell’azienda è reale e concreto e che resta in particolar modo confermato l’impegno ad assorbire per intero e subito tutti e 21 i dipendenti di Champagnat che sono stati licenziati e che, dalle altre “cordate” non hanno ricevuto altrettante garanzie e temono di perdere lavoro e opportunità offerta dal gruppo Sogegross.
Le trattative sulla cessione dello Champagnat sono sempre meno chiare e sulla vicenda regna una confusione mediatica piuttosto inquietante.
Dichiarazioni che si susseguono e si smentiscono le une con le altre mentre i dipendenti chiedono a gran voce l’intervento diretto e definitivo della Curia genovese che, nonostante una presa di posizione molto forte del cardinale Bagnasco, non è più intervenuta in modo diretto nelle trattative.
I lavoratori dello Champagnat chiedono che vengano comparate le varie offerte e soprattutto quelle che prevedono gli impegni diretti ed immediati nei confronti di chi rischia di perdere il proprio lavoro in età anche piuttosto avanzata.
“Se c’è chi si impegna sin da subito e senza accordi differiti – dicono i dipendenti Champagnat – che motivo hanno i Maristi di scegliere altre cordate che non garantiscono i lavoratori nello stesso modo?”.
Qui la risposta dei Fratelli Maristi con un comunicato stampa rovente
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