Roma – Scambiavano foto e filmati di violenze sessuali su bambini attraverso la rete di Internet. Sono cinque i cittadini italiani finiti nella retata internazionale, partita dal Belgio, contro la pedopornografia on line.
Tra loro nonni con nipotini, ingegneri informatici, operai e dipendenti di aziende farmaceutiche.
Le forze dell’ordine li hanno individuati sul web e ne hanno seguito a ritroso le tracce informatiche sino ad identificare l’esatta posizione tramite la linea adsl di casa.
I cinque sono stati trovati in possesso di migliaia di foto e filmati raccapriccianti con scene di sesso con minori anche di giovanissima età.
I sospetti pedofili li scambiavano attraverso Internet mettendoli a disposizione di altre persone attraverso un programma peer-to-peer.
La polizia li ha arrestati ed ha sequestrato computer e chiavette usb esterne sulle quali i sospetti immagazzinavano il materiale per non lasciarlo nel pc di casa, magari condiviso con altre persone.
Ora saranno processati e se le responsabilità verranno accertate rischiano una pesante condanna.
Tra loro ci sono anche persone già condannate per lo stesso reato.
La polizia prosegue le indagini in Lombardia, Toscana, Trentino Alto Adige e Lazio.
L’operazione nasce da segnalazioni dell’Europol e della polizia belga nel settembre 2015.