Lavagna (Genova) – La Guardia di Finanza di Chiavari sta eseguendo dalle prime ore di questa mattina cinque ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altre persone, responsabili di spaccio e traffico di droga nella zona di Lavagna.
L’operazione “Pollicino” è il risultato di un anno di indagini, effettuate tramite riprese, appostamenti, pedimaneti ed intercettazioni telefoniche condotte dai militari.
Il principale responsabile del traffico di droga si serviva di alcuni giardini ed altri luoghi di Lavagna come vero e proprio deposito a cielo aperto dove nascondere l’hashish evitando, essendo già sottopsto a obblighi per precedenti condanne, di tenere lo stupefacente all’intero dell’abitazione per eludere eventuali controlli delle forze dell’ordine.
Ogni mattina si recava ai giardinetti pubblici di Lavagna, recuperava la droga già smistata in dosi per la vendita e si recava in stazione dove si sarebbe incontrato con i clienti. Durante il tragitto nascondeva altri pezzi di hashish in altri luoghi, da lui ritenuti sicuri.
Lo spaccio vero e proprio avveniva quindi all’interno della stazione di Lavagna dove i clienti potevano prendere contatto con lui. Una volta pagata la dose, il pusher si allontanava con il cliente e procedeva al passaggio.
Oltre alle riprese, gli uomini delle Fiamme Gialle sono in possesso di intercettazioni telefoniche che hanno permesso di stabilire la fitta rete di spacciatori e fornitori che in concorso con il principale, si muovevano nell’ambito della stazione di Lavagna.
Tramite due degli spacciatori finiti in manette oggi è stato possibile individuare anche il fornitore dello stupefacente.
L’operazione ha prodotto anche il sequestro di un chilo e mezzo di hashish ed identificato cinquanta clienti della zona, spesso giovanissimi.
Per quattro dei cinque fermati si sono aperte le porte del carcere mentre per uno è stato concesso il regime dei domiciliari con obbligo di braccialetto elettronico.