Genova – Le imprese devono avere il loro cuore in Italia. E’ l’appello lanciato dal cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza Episcopale Italiana.
“Come le persone – ha detto l’arcivescovo, intervenendo ad un convegno di Confindustria – anche le imprese devono avere un cuore, qualunque industria in quanto soggetto economico deve avere un cuore, che si esprime nell’affetto al
proprio lavoro e al proprio territorio”.
Un chiaro invito agli imprenditori a restare in Italia lanciato dal cardinale Bagnasco a Palazzo Ducale, durante l’assemblea pubblica ‘Vado o resto’ organizzata da Confindustria con la partecipazione del presidente nazionale Vincenzo Boccia.
”Il cuore chiede sempre una casa – ha proseguito Bagnasco – e se oggi più di ieri dobbiamo girare il mondo, per tanti motivi, innanzitutto il lavoro, se l’impresa ha un cuore, sa che ha bisogno di una casa, questa casa io auguro che sia sempre Genova e il nostro Paese”.
Il monito arriva in un periodo di grande discussione per la scelta di molte aziende italiane di delocalizzare i propri uffici e sedi per rincorrere benefici fiscali offerti da altri Paesi ma anche per poter disporre di manodopera a basso prezzo nei Paesi in via di sviluppo o con un costo del lavoro più vicino allo sfruttamento che alla retribuzione.