Genova – Si è conclusa ieri la quarta edizione del Festival di Limes, la rivista italiana di geopolitica, che quest’anno ha portato a Palazzo Ducale oltre 8mila visitatori, confermando il successo delle scorse edizioni con un ciclo di incontri dedicati a “Chi comanda il mondo”.
Se si prendono in considerazione anche le numerose dirette che si sono susseguite sulle diverse piattaforme durante le tre giornate di incontri, gli spettatori salgono a 150mila, restituendo con i numeri un grande interesse che coinvolge e tocca da vicino il pubblico nei temi legati all’attualità trattati nel corso del Festival.
“E’ il quarto anno che torniamo a Genova – spiega Lucio Caracciolo, direttore della rivista Limes – E quello che ogni volta mi colpisce è la numerosa partecipazione della gente, indice della volontà di informazione che forse non riesco a trovare altrove”.
Caracciolo prosegue: “Credo sia importante essere informati sui temi e sui cambiamenti in corso nel mondo, bisogna però evitare di cadere nel vortice mediatico di notizie che si accavallano, si contraddicono e che non lasciano nulla. Penso che per capire il mondo oggi sia necessario innazitutto conoscere la geografia e la storia. Senza una visione più profonda e radicata nel tempo e nello spazio, tutto quello che accade ha solamente un valore relativo. Se si è in grado di collocarlo nel contesto dello spazio tempo, la prospettiva cambia”.
Una tre giorni di incontri e di riflessioni sul disordine mondiale analizzato da diversi punti di vista. La situazione europea e la sua decadenza, il nuovo assetto americano, i complotti, le migrazioni, le problematiche ambientali ma anche una facilità di scambi e comunicazioni.
Sulla stessa linea di pensiero di Caracciolo anche Luca Borzani, presidente della Fondazione per la Cultura Palazzo Ducale che spiega come i numeri della partecipazione in sala e on line vadano a dimostrare l’esigenza di avere notizie più approfondite e di confrontarsi con tematiche più complesse di cui nessuno parla.
Tanti i giovani che hanno partecipato agli incontri e tra gli appuntamenti più seguiti con lunghe code per diverse ore, c’è stato l’incontro con l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi che ha parlato di globalizzazione ed ha analizzato il primo mese di lavoro del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.