Genova – Si sta svolgendo lo sciopero dei lavoratori impiegati nel settore turismo pubblici esercizi, mense, agenzie di viaggi, imprese di pulizie industriali, civili, sanità, terme che ha costretto la Polizia Municipale a chiudere il transito veicolare in via Roma.
Centinaia di lavoratori stanno sfilando per le strade di Genova per chiedere condizioni di lavoro migliori ed un nuovo contratto nazionale di lavoro, atteso da oltre 48 mesi.
“Siamo baristi, camerieri, cuochi, operatori del comparto pulizia e sanificazione, attività ausiliarie e facility management, addetti mense, receptionist, impiegati di agenzie di viaggio, lavoratori dei fast food, operatori del comparto termale. Siamo un esercito di oltre un milione e mezzo di lavoratori che da oltre 48 mesi sono in attesa del contratto nazionale di lavoro, e in alcuni casi, come pre il comparto termale, anche da sei anni. Subiamo regole incerte, salari bloccati, condizioni di lavoro e ambientali sempre più difficili, siamo i lavoratori indispensabili per il sistema paese e per l’economia, ma con difficoltà troviamo l’attenzione ed il riconoscimento del nostro lavoro e della nostra professionalità” spiegano in un volantino i manifestanti che proseguono “Per queste ragioni Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Uiltrasporti hanno voluto dare voce alle maestranze organizzando una mobilitazione untaria, mettendo insieme, per la prima volta, i diversi settori accomunati dalla stessa battaglia: la lotta per ottenere il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, che nel loro caso significa il mantenimento del lavoro stesso“.
Il comunicato distribuito durante il corteo si conclude così: “Al grido di #FuoriServizio in tutte le città, per far sentire la voce delle lavoratrici e dei lavoratoi, pre iscire dalla precarietà dovuta spesso all’applicazione di contratti a termine, oppure quando si è fortunati a Part-Time, retribuzioni sempre più basse, che non possono garantire la pur minima sufficienza economica, sui carichi di lavoro e sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, sui contunui e repentini cambi di appalto che non garantiscono la prosecuzione del loro lavoro, per effetto del meccanismo sempre più utilizzato del massimo ribasso sull’offertadove a pagare sono sempre i lavoratori quale ultimo anello della catena. Questo è quanto chiediamo alle Istituzioni ed alle Controparti“.
Ecco il video del corteo di manifestanti in transito in piazza De Ferrari, diretti sotto la Prefettura.