Genova – Sono “genovesi” le buste esplosive bloccate a palazzo di Giustizia di Torino e dirette a due pm impegnati in diversi casi di indagine sul movimento anarco-insurrezionalista. Gli ordigni, caricati con una miscela di polvere da sparo ed esplosovo sono state infatti spedite dalla zona di raccolta di Genova Aeroporto.
Fortunatamente sono state scoperte e bloccate dagli artificieri che controllano la posta diretta al Tribunale e che le hanno aperte scoprendo il meccanismo che le avrebbe fatte esplodere tra le mani dei destinatari se non fossero state intercettate.
Ordigni in grado di uccidere e per questo motivo le indagini hanno assunto la massima priorità.
Già escluso il coinvolgimento degli studi legali torinesi che risultavano essere i mittenti delle lettere, si tratta in realtà di un ulteriore elemento di conferma della pista anarchica poichè si tratta di avvocati che, in passato, hanno difeso giornalisti e agenti delle forze dell’ordine proprio contro il movimento anarco-insurrezionalista.
Rafforzati i controlli per i pm Antonio Rinaudo e Roberta Sparagna e intensificate le indagini all’interno del movimento anarco-insurrezionalista che, proprio a Genova, aveva messo a segno l’attentato contro il manager Ansaldo Roberto Adinolfi, gambizzato nel 2012, proprio sotto casa.