Genova – Ci sono 4 indagati nelle indagini su presunti casi di affiliazione all’estremismo islamista che “alimenta” il terrorismo internazionale. Si tratta di cittadini del Marocco che frequentano la sala di preghiera di via Castelli, a Sampierdarena. A rivelarlo, nell’edizione di oggi, il quotidiano “Il Secolo XIX”. La magistratura genovese è da tempo sulle tracce di presunti collegamenti tra alcuni dei frequentatori del centro, in particolare i più vicini alla corrente islamica salafita, la più estremista e ortodossa, e persone sospettate di far parte della rete di fiancheggiatori del terrorismo islamista.
Già diverse volte il centro di preghiera è finito sotto la lente di ingrandimento degli investigatori che, in passato, avevano segnalato anche un imam per le sue prediche eccessivamente “radicali” e salafite.
Ora ci sarebbero addirittura degli indagati per “associazione con finalità di terrorismo” e le indagini potrebbero essere ad una svolta molto importante.
Intanto la notizia ha creato molto scalpore nel quartiere di Sampierdarena ed in molti chiedono maggiori controlli sulla sala di preghiera e per isolare gli elementi “sospetti”.
Il centro è certamente sotto strettissimo controllo da tempo e i fedeli più “radicali” sono già stati identificati e seguiti con grande attenzione.
Probabile che, come per l’Imam indagato per le sue idee troppo radicali, anche per queste persone venga chiesto di non rinnovare il permesso di soggiorno, anticamera del rimpatrio forzato.