Lerici (La Spezia) – Un cartello con minacce pesanti è apparso questa notte davanti ad alcune scuole del comune di Lerici, in provincia della Spezia.
“Uccideremo gli insegnanti del gender che vanno nelle scuole ad imbastardire i nostri figli”, questo quanto si legge su alcuni fogli affissi sulla cancellata dell’asilo Cochrane di Pugliola e su di un muro davanti alla scuola dell’infanzia di San Terenzo.
A segnalare la presenza dei cartelli è stata un’attivista Roat, la rete anti omofobia e transfobia, che ha poi provveduto a denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine che hanno avviato un’indagine sul caso.
Un episodio che denota un grave clima di intolleranza, alimentato da una forma di ignoranza che non accenna a conoscere un momento decrescente ma, anzi, viene continuamente fomentata.
In una nota diffusa dalla Raot si legge: “La ‘teoria del gender’ è un’invenzione secondo la quale esisterebbe un complotto orchestrato da una non ben identificata lobby gay colpevole di strumentalizzare i bambini istigandoli all’omosessualità, distruggere le differenze biologiche tra maschile e femminile, insegnare ai bambini a masturbarsi negli asili e incoraggiarli a giochi erotici.
Ciò che esiste sono invece gli studi sul genere – i cosiddetti ‘gender studies’, nati in America negli anni ’50 – un campo di indagine interdisciplinare che si interroga sul genere e sul modo in cui la società, nel tempo e a latitudini diverse, ha interpretato e alimentato le differenze tra il maschile e il femminile, legittimando non solo disparità tra uomini e donne, ma anche negando il diritto di cittadinanza ai non eterosessuali.
Grazie agli studi di genere si è potuto anzitutto mettere in discussione il sistema di sottomissione delle donne, favorendo l’acquisizione da parte loro di diritti fondamentali come l’autodeterminazione sessuale e la facoltà di decidere del proprio corpo. A partire dagli studi di genere è possibile proporre modelli culturali e educativi più rispettosi di tutte le persone e dei vari modi di vivere la propria identità. Gli studi di genere non negano le differenze e le varianti di genere, ma le studiano per capirle meglio.
L’AIP – Associazione Italiana Psicologi – ha ritenuto opportuno intervenire per rasserenare il dibattito nazionale sui temi della diffusione degli studi di genere e orientamento sessuale nelle scuole italiane e per chiarire l’inconsistenza scientifica del concetto di ‘ideologia del gender’” (per leggere tutta la nota potete cliccare qui).