Città del Messico (Messico) – E’ una vera e propria corsa contro il tempo quella dei soccorritori che stanno scavando anche a mani nude per cercare di estrarre dalle macerie le persone rimaste intrappolate nei crolli causati dalla terribile scossa di terremoto che ha colpito il Messico.
Ad appena 12 giorni dal sisma di magnitudo 8.2, durante la cerimonia per l’anniversario del sisma del 1985 che costò la vita ad almeno seimila persone, una seconda scossa di magnitudo 7.1 è stata registrata a 12 chilometri a sudest di Axochiapan, nello stato di Morelos, a circa 160 chilometri dalla capitale Città del Messico.
Secondo i dati forniti dalla Protezione Civile, le vittime sarebbero 248, 117 a Città del Messico, 72 nello Stato di Morelos, 43 in quello di Puebla, 12 nello Stato del Messico, 3 in quello di Guerrero e un a Oaxaca. Un numero, purtroppo, destinato a crescere visti i tantissimi crolli ed il grande numero di persone rimaste intrappolate sotto le macerie.
Oltre quattro milioni di persone si trovano senza corrente elettrica mentre l’erogazione del gas è stata sospesa in molte zone del paese per paura che potessero verificarsi esplosioni e incendi.
La violenta scossa ha provocato il deragliamento della metropolitana della capitale, fortunatamente senza danni. Sempre nella capitale messicana, il crollo di una scuola ha provocato la morte di 26 bambini e 4 maestre. I soccorritori sono sul posto ed hanno tratto in salvo 14 bambini mentre, secondo i soccorritori, sotto le macerie ci sarebbero ancora 30 bambini e 8 adulti.