Genova – Charles Manson, uno tra i più spietati assassini che la storia americana abbia conosciuto, è morto all’età di 83 anni. Da pochi giorni era stato trasferito all’ospedale di Baskersfield, in California, per un’emorragia intestinale che gli è stata fatale.
L’uomo era stato condannato alla pena di morte, convertita poi in 9 ergastoli, per diversi omicidi, tra cui l’efferata strage di Sharon Tate, la moglie di Roman Polansky, e di tre amici, il suo parrucchiere Jay Sebring, lo scrittore Wojciech Frykowski e la sua fidanzata, Abigail Folger, all’interno della villa di Beverly Hills dove la donna viveva con il marito. Era il 1969, la notte tra l’8 e il 9 agosto, e Sharon era incinta all’ottavo mese, e l’omicidio fu commissionato da Manson perché il produttore Terry Melcher, il reale proprietario della villa, si era rifiutato di incidere le sue canzoni. L’uomo, però, non partecipò all’omicidio, lasciando agire per suo conto Charles “Tex” Watson e le adepte Susan Atkins, Patricia Krenwinkel e Linda Kasabian. La violenza utilizzata sulle vittime, le scritte con il sangue sulla porta di casa e i dettagli sulla scena del crimine fanno chiaramente pensare a una visione del crimine completamente fuorviante; l’assassino, durante la sua reclusione, decide di chiamare la sua teoria omicida “Helter Skelter“, e durante il processo di tatua al centro della fronte, tra i due occhi, una X, che verrà trasformata in seguito in una svastica.
La notte successiva all’omicidio in casa Polansky Manson e il suo gruppo di seguaci uccisero l’imprenditore Leno LaBianca e la moglie Rosemary. senza un vero motivo. Nella lista delle persone che avrebbero voluto eliminare comparivano anche Steve McQueen, Frank Sinatra e Liz Taylor, ma venne arrestato prima di portare a termine la sua missione.
Le origine dei suoi delitti possono ritrovarsi nell’infanzia dell’omicida, trascorsa tra un motel e l’altro insieme alla madre prostituta; iniziò presto a compiere furti e rapine, venendo affidato a diversi istituti di correzione e al carcere. Nei primi anni di reclusione si dedicò allo studio della chitarra, ma anche di esoterismo, negromanzia, ipnotismo, scientologia e magia nera. Una volta libero, partecipò alla “Summer of Love” di San Francisco, organizzata dalla comunità hippy, dove suonava e raccontava dei suoi studi ai giovani presenti. In breve tempo radunò una comunità di persone, la “Famiglia“, con la quale fumava, assumeva allucinogeni e organizzava crimini di varia natura, sostenendo che Manson fosse la reincarnazione di Gesù e di Satana insieme. Il fascino perverso dell’uomo continuò ad avere presa su alcune donne, che gli hanno scritto anche dopo l’ergastolo per organizzare incontri. Una di loro, Afton Elaine Burton, ottenne anche una licenza di matrimonio per sposarlo nel 2014.
Il regista Quentin Tarantino vorrebbe realizzare un film sulla vita di Manson, ed è in cerca di un produttore.