Roma – Un sosia del sistema solare è stato scoperto dal telescopio spaziale della Nasa Kepler: intorno alla stella Kepler 90, già conosciuta dagli scienziati e molto simile al nostro Sole, ruotano ben 8 pianeti, a 2545 anni luce di distanza dalla Terra. L’ottavo di questi satelliti è stato scovato grazie al sistema di intelligenza artificiale di Google, che ha analizzato le informazioni delle 675 stelle raccolti dal telescopio della Nasa, che ha affermato che “I dati raccolti dai telescopi sono troppi per essere scandagliati dagli umani”, e la percentuale di errore sarebbe comunque troppo elevata: l’intelligenza artificiale è in grado di analizzare anche i segnali disturbati con una percentuale di successo del 96%.
La scoperta è stata pubblicata su Science, e ha lasciato gli astronomi a bocca aperta. L’ultimo componente scoperto, chiamato dagli scienziati Kepler 90i, “E’ roccioso e così caldo da essere inospitale per la vita” secondo Paul Hertz, il direttore della divisione di astrofisica della Nasa a Washington. A differenza del nostro pianeta, Kepler 90i ha un diametro superiore del 30%, e orbita intorno alla propria stella in soli 14,4 giorni.
I ricercatori italiani hanno cercato di contenere l’entusiasmo, affermando tramite il portavoce Stefano Covino, astrofisico dell’Inaf e primo ricercatore dell’Osservatorio di Brera: “La parola intelligenza artificiale, però, è decisamente un po’ fuori luogo, anche se immagino il fascino mediatico. Non è in realtà una novità, perché nel momento in cui in astrofisica ci si trova a maneggiare grandi quantità di dati, i big data, l’utilizzo di strumenti avanzati di analisi dati diventa sempre più comune. Qui la cosa suggestiva e la presenza di Google, ma di suo come dicevo la cosa non ha presenta particolari novità. Anche se questo non toglie che si possa trattare di una scoperta interessante. Con Google o o senza Google gli algoritmi di analisi dati avanzati sono ormai una presenza quotidiana in astrofisica“.
Il telescopio Kepler ha raccolto informazioni su centinaia di pianeti e non, scoprendo che esistono sistemi solari simili al nostro, che non rappresenta quindi una regola fissa ma sarebbe solo uno dei tanti. Il sistema Kepler 90 ne è un esempio, e la ricerca continua.