Genova – E’ bastato il fallimento di una delle aziende che offrono servizi di tele lettura delle valvole dei caloriferi per gettare nel caos decine di condomini sparsi un pò in tutta la città. La chiusura ha infatti causato la perdita delle chiavi di accesso al sistema informatico e, di conseguenza, tutti i dati dei consumi dei singoli appartamenti sono andati persi e dovranno, con ogni probabilità, essere ricalcolati in base alle normative che prevedono l’equa ripartizione tra tutti i condomini senza tenere conto di appartamenti vuoti, consumi ridotti per case spesso inutilizzate o per parsimonia o attenzione all’ambiente dei proprietari.
E’ tutto genovese il “caso” che potrebbe fare scuola in tutta Italia poichè la normativa impone ai condomini l’istallazione delle termo-valvole che dovrebbero ridurre i consumi e aiutare una più equa ditribuzione dei consumi tra i vari appartamenti ma non prevede nulla nel caso in cui l’azienda incaricata “perda” i dati o semplicemente chiuda per un fallimento o per un evento “traumatico” e imprevedibile.
I dati delle valvole, infatti, vengono tele trasmessi e custoditi in computer protetti da chiavi di accesso (password) elettroniche e nessun riferimento alla custodia di tali “chiavi” è contenuta nella nuova legge.
Forte preoccupazione è stata denunciata dalle associazioni degli Amministratori di Condominio che ora seguiranno la vicenda per cercare di trovare una soluzione al “caso” che non danneggi troppo i condomini che si sono trovati coinvolti nel crack dell’azienda fallita.
Probabilmente non saranno sanzionati perché valvole e ripartitori sono state effettivamente istallate come previsto dalla legge ma dovranno suddividere il costo del riscaldamento non più secondo il consumo effettivamente fatto ma secondo i millesimi, con penalizzazione di chi ha grossi appartamenti e magari teneva spenti molti caloriferi o, peggio, chi non sta mai in casa o possiede case sfitte.