Loano – Continua l’opera di “riscoperta” dell’antica toponomastica delle antiche strade di Loano. Questa mattina due operai del Comune di Loano hanno posizionato, all’incrocio tra via Cavour e via Siccardi, una targa riportante l’indicazione “I caruggetti orbi”. La targa, in Pietra del Finale, è stata realizzata a cura di tre benefattori loanesi (Riccardo Ferrari, Giancarlo Munari e Giovanni Battista Cepollina) e donata al Comune. “Ci piacerebbe collocare altre targhe simili in tutte le vecchie strade di Loano” hanno spiegato i tre benefattori. I “caruggetti orbi” si trovano all’interno delle antiche mura e sono costituiti da una fitta rete di piazzette e vicoli, in gran parte ciechi: da qui prenderebbe origine l’aggettivo “orbi”. Secondo un’altra teoria, invece, l’essere “orbi” sarebbe dovuto al fatto che “non vedono mai la luce del sole” a causa della ridottissima distanza che separa ciascun edificio.
Come ricordano i tre benefattori loanesi, in passato sul litorale di Loano erano attivi moltissimi cantieri navali: in quell’epoca i “caruggetti orbi” ospitavano i laboratori degli artigiani che realizzavano le vele, che scolpivano le polene, che intrecciavano le cime delle navi.
“A nome dell’amministrazione comunale – spiega il sindaco di Loano Luigi Pignocca – desidero ringraziare i nostri tre concittadini per questa splendida iniziativa. La salvaguardia della cultura e delle tradizioni locali passa anche attraverso ‘cose semplici’ come l’indicazione, in dialetto ligure, dei nomi delle nostre strade e delle nostre piazze. D’ora in poi, chiunque passeggerà per via Cavour saprà che i vicoli a monte della via hanno un nome ben preciso. E chissà che non gli venga voglia di scoprire perché e leggere uno dei tanti volumi sulla storia di Loano ospitati nella nostra biblioteca civica. L’affermazione della propria identità è fondamentale: solo sapendo chi siamo stati e siamo ora possiamo essere consapevoli di dove andremo in futuro”.
Negli anni scorsi altre due targhe simili erano state collocate alle due estremità di via Garibaldi e nei pressi del ponte di San Sebastiano. Sulle prime due è riportata la scritta “U caruggiu”: scritta che, come recita una nota stampa del Comune libanese, ha l’obiettivo di evitare che i “foresti” chiamino il centro storico loanese “budello”, termine che fa riferimento specificatamente al centro storico di Alassio e che è mutuato dal dialetto del nord Italia. Essendo stata per secoli sotto il dominio dei Doria, a Loano il centro storico si chiama “carruggio” come a Genova. La targa posta nei pressi del ponte di San Sebastiano, invece, riporta l’antica denominazione di “Ponte do Nicciu”.