Albenga (Savona) – Volge all’epilogo la serrata e complessa attività investigativa che ha consentito di assicurare alla giustizia il responsabile – e ora anche il complice – di tutte le rapine perpetrate ad Albenga e a Ceriale tra gennaio e febbraio scorsi. Rapine e furti che avevano destato forte inquietudine tra i commercianti della zona. Eseguendo l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP di Savona a carico di B.M., un 29enne pregiudicato originario di Torino ma residente ad Albenga, si incastra l’ultimo tassello di un “puzzle” fatto di attività tecniche, rilievi scientifici, esami di impronte papillari, perquisizioni domiciliari, analisi e confronto di circuiti di videosorveglianza pubblici e privati, attività informative e pedinamenti.
“Un lavoro intenso, rapido e preciso” come documenta anche una nota stampa della compagnia dei Carabinieri di Albenga, in particolare del Nucleo Operativo e Radiomobile dei Carabinieri di Albenga.
La mente della coppia di rapinatori era Paolo Salerno, l’ormai noto “bandito con lo scaldacollo” assicurato alla giustizia il 6 febbraio scorso a Ceriale, subito dopo il suo quinto e ultimo colpo, quando venne arrestato in flagranza di reato a seguito della rapina ai danni della tabaccheria “Grotti Ebe”.
Il complice invece è emerso abbia partecipato soltanto alla seconda delle cinque rapine (in ordine di tempo) ovvero quella commessa ad Albenga in via Dalmazia, il 22 gennaio scorso, ai danni della tabaccheria “Nr. 18”. Il suo è risultato un ruolo attivo nella rapina: aveva infatti l’incarico di vuotare la cassa, intascandosi il suo bottino di circa 1300 euro.
Dalle immagini estrapolate dalla video sorveglianza, gli inquirenti avevano notato che mentre l’uomo identificato poi per Salerno Paolo puntava la pistola al petto dell’esercente, colpendolo poi due volte al capo provocandogli profonde ferite, il secondo soggetto spostava la cassa afferrando il denaro dal registratore di cassa.
Queste immagini sono state incrociate con quelle della video sorveglianza delle vie limitrofe dalle quali si potevano notare i due uomini camminare verso la tabaccheria.
Il successivo lavoro di esaltazione delle impronte digitali rinvenute sul monitor della cassa e la successiva comparazione svolta dal RIS di Parma hanno inchiodato il complice.
La perquisizione presso la sua abitazione ha consentito di recuperare i vestiti indossati al momento della rapina da Salerno Paolo e ben visibili nelle immagini delle telecamere del centro cittadino: un giubbotto con cappuccio nero e un cappellino nero con visiera. In questo modo Salerno pensava di farla franca, nascondendo gli abiti a casa del complice; mossa che invece lo ha definitivamente messo nei guai.
Il complice di Salerno è stato bloccato ieri ad Albenga da personale in borghese dei Carabinieri del N.O.R., è stato direttamente accompagnato presso il Carcere di Imperia, dove peraltro si trovava già ristretto proprio Paolo Salerno.