Genova – Sembrano non placarsi le polemiche per il manifesto anti aborto comparso alla Foce la settimana scorsa.
Alle 18.00 di oggi, in corso Buenos Aires, sotto il palazzo dove campeggia il manifesto dell’associazione Pro Vita, partirà un presidio di protesta, promosso dall’associazione Non Una di Meno.
Sulla pagina Facebook dell’associazione si legge: “Nel 40esimo anniversario dell’approvazione della Legge 194 sui muri delle città appaiono attacchi frontali e violenti alla libertà di scelta delle donne, messaggi misogini e colpevolizzanti, che vogliono diffondere lo stigma verso quelle di noi che fanno la scelta di abortire“.
E ancora “Torneremo a riempire lo spazio pubblico per ribadire che sui nostri corpi e sulle nostre vite decidiamo solo noi. Grazie alle lotte di tante donne, l’aborto in Italia è legale: vogliamo gli obiettori fuori dagli ospedali e la propaganda pro vita fuori dalle nostre città!“.
Sul manifesto era stato chiamato ad esprimersi anche il garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione, Francesco Lalla, che aveva invitato gli autori ad una revisione del testo e delle immagini del poster affisso con parole inequivocabili spiegando che una problematica quale la maternità non può essere trattata in modo superficiale ed in termini di mera pubblicità capace di influenzare il pensiero ed in grado di spingere a prendere posizioni sollecitate in maniera radicalmente contrastante. Il tema, secondo Lalla, va trattato con profondità e delicatezza non rivolgendosi ai bambini, impegnati nella propria crescita.
Per il garante, inoltre, i toni del manifesto rischiano di essere in contrasto con la legislazione internazionale perché dannosi per la crescita del minore, una sorta di interferenza arbitraria vietata dall’articolo 16 della Convenzione dei Diritti dell’Infanzia.