Genova – La Festa dell’Unità 2018 si trasferisce a Pontedecimo.
La notizia circolava già da qualche giorno ma nessuno voleva credere a quel mormorio che passava di voce in voce tra i militanti del partito democratico.
L’appuntamento principe del partito, che ha guidato Genova per decenni, ha sempre avuto per scenario i punti nevralgici della città, da piazzale Kennedy alla Fiera sino all’attuale Porto Antico. Spostare un evento tanto importante in una zona decentrata sembrava più uno scherzo per far cadere in trappola qualche “gola profonda”.
Ci ha pensato l’edizione odierna de Il Secolo XIX a svelare che, davvero, la voce è confermata e che i vertici del Partito Democratico hanno deciso di trasferire la Festa dell’Unità a Pontedecimo, estrema periferia cittadina, praticamente nell’entroterra.
Una scelta “per ripartire dalle periferie”, si dice ai vertici del partito, ma i genovesi sono e resteranno “increduli”.
La nuova formula rappresenta senza dubbio una “rottura” con il passato e prevede uno spostamento del “centro nevralgico” della Festa, a metà tra kermesse gastronomica e occasione di confronto e dibattito politico, in aree che potrebbero davvero rappresentare “un nuovo inizio” ma, commercialmente, sono in molti, anche tra gli espositori, a mostrare qualche perplessità.
Difficile, infatti, prevedere fiumi di persone che dal centro convergono sulla delegazione di Pontedecimo e c’è chi teme che persino le indistruttibili “Focaccette di Crevari“, caposaldo della gastronomia della Festa dell’Unità, faticheranno a ripetere i record degli anni passati in quanto a incassi.
Di certo non mancherà il dibattito e l’occasione per incontrare ed ascoltare grandi nomi della politica nazionale e locale e forse il clima di “austerità” della nuova Festa dell’Unità gioverà alla riflessione interna al Partito.
Delusi, quasi certamente, quanti andavano alla Festa per gli ottimi piatti del ristorante MareMonti o per le celebri “Focaccette”, sempre che i volontari provenienti dalla roccaforte PD di Crevari non scioperino anche quest’anno, in segno di protesta per il trasferimento e rilanciando per una Festa nella Fascia di Rispetto di Prà, più vicina e più raggiungibile grazie alla metropolitana di superficie.