Genova – Ieri sera, all’Arena del Mare è arrivato Caparezza: il vulcanico rapper pugliese è stato l’anima della seconda serata del Goa Boa Festival, un po’ più rap-oriented rispetto all’apertura molto rock. E quanto Michele Salvemini e la sua zazzera siano popolari lo si capisce già alle 19.30, quando il pubblico è saldamente ancorato alle transenne, incurante di afa e pioggia in arrivo.
Tra i personaggi che movimentano l’attesa ci sono gli abruzzesi Voina: la band si è fatta conoscere con l’album Noi non siamo infinito, che ha fruttato loro anche riconoscimenti importanti. La loro esibizione rimarrà fra le più emozionanti della serata: in particolare sulle note di Ossa, il singolo virale, si commuovono e trasmettono vibrazioni forti alla platea.
E mentre sul palco del Red Bull Tour Bus c’è il rapper genovese Martin Basile, su quello principale è la volta di Mudimbi: nome davvero caldo della scena hip hop contemporanea, il ragazzo di San Benedetto del Tronto si propone con alcuni dei suoi brani più noti, da Risatatà a Tachicardia, fino a Il mago, con cui è stato in gara all’ultimo Sanremo. C’è spazio anche per un travestimento da scimmia, con tanto di banana gigante gonfiabile, in chiave antirazzista. Il cielo si fa sempre più scuro ma non scoraggia il pubblico.
E dopo l’esibizione sul secondo palco dei Banana Joe, anche loro di Genova, in perfetto orario ecco Caparezza. Si comincia con L’infinto, e con luci, fuoco e fumo: il delirio è immediato. Su pezzi come Prisoner 709 e Argenti Vive, si consumano anche dialoghi immaginario tra Filippo Argenti e Dante, entrambi sul palco insieme a un Cerbero di cartapesta.
Tra rime dantesche e no, ci si accorge come la megaproduzione targata Capa sia ormai uno show di altissimo livello: estremamente curato, nessun elemento lasciato al caso. E dopo le sensazioni molto claustrofobiche trasmesse dai primi brani, si arriva anche ai vecchi successi, con hit come Vengo dalla Luna.
La pioggia è arrivata e scende copiosa: ci sono pezzi come Vieni a ballare in Puglia e Non me lo posso permettere a scaldare il pubblico, fino ad arrivare all’ultima hit in ordine cronologico, Ti fa stare bene. Qualche istante di pausa ed ecco Caparezza e la band tornare sul palco: c’è spazio per il primo singolo storico, Fuori dal tunnel, targato 2003. Grandi emozioni anche durante l’introduzione per Mica Van Gogh, inno alla libertà a volte confusa con la pazzia.