Napoli – Il Ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli, in visita ieri alla Biblioteca Nazionale di Napoli, ha annunciato che a partire da settembre le domeniche a ingresso gratuito all’interno dei musei non saranno più obbligatorie. Secondo il Ministro, l’iniziativa ha avuto un forte impatto come lancio pubblicitario, ma portarla ulteriormente avanti significherebbe “andare in una direzione che non piace a nessuno“. L’idea è quindi di passare la palla ai direttori dei singoli musei, che decideranno in libertà se voler aprire gratis la domenica oppure no, in modo mirato e intelligente, senza alcun obbligo da parte del ministero. Afferma Bonisoli che “Le domeniche gratuite non tengono conto né della stagionalità, né dell’afflusso nelle diverse aree geografiche. Sistema che tratta allo stesso modo situazioni differenti e che è stato criticato dagli stessi direttori dei musei“.
Le critiche più aspre sono arrivate proprio da chi, nel 2014, inventò gli ingressi gratuiti per la prima domenica del mese, Dario Franceschini, che ha commentato: “Bonisoli ci ripensi. Ci pLe cose giuste e che funzionano non hanno colore. Non faccia pagare un desiderio di discontinuità politica alla cultura e agli italiani“. A pensarla come lui molti esponenti del Pd, mentre dal fronte M5S appoggia la scelta del ministro Bonisoli, apprezzando soluzioni più razionali e meno impegnative da gestire per i direttori delle strutture.
Dati alla mano, sembrerebbe comunque che le domeniche gratuite non abbiano inciso negativamente sulle casse dei musei, che hanno incassato il 50% in più rispetto alla precedente stagione, dimostrando che le visite gratuite non sono andate a sostituire quelle a pagamento.
Il prossimo 5 agosto potrebbe essere quindi l’ultima domenica gratuita al museo, in attesa delle decisioni definitive da parte del governo.