Genova – Stanno proseguendo senza sosta le operazioni tra le macerie di ponte Morandi, il tratto terminale della A10 che martedì è crollato provocando la morte di 38 persone.
Il personale impegnato sul posto sta cercando eventuali dispersi tra i resti del ponte ed i rottami dei mezzi.
Ai soccorsi hanno preso parte anche 36 operatori della Croce Rossa Italiana formati al soccorso con mezzi e tecniche speciali, qualificati da USAR Light.
La specializzazione ha permesso loro di accedere ed operare nell’area del crollo a partire dalle 12.50 di martedì, giorno del crollo, e di rimanere sul posto per le successive 36 ore.
Sotto il coordinamento dei Vigili del Fuoco, in particolare del Team USAR VVF, gli uomini hanno operato adoperandosi per la ricerca e il soccorso con formazione a pettine e per una prima ricerca visiva e uditiva.
Gli operatori hanno compiuto il primo marcino delle vittime con V pitturate sui mezzi; inoltre hanno assunto il ruolo di vedette, fondamentale per la sicurezza, e di scavo.
A loro il triste compito di recupero e trasporto della quasi totalità delle salme al di fuori della zona del crollo grazie all’impiego di barelle toboga e di utilizzo di tecniche di corda.
Sul campo sono stati impiegati gli operatori provenienti da tutte le province Ligure e 11 operatori provenienti dalla Lombardia.