Genova – Due anni fa, alle 3.36 del 24 agosto, una scossa di terremoto di magnitudo 6.0, ha colpito la valle del Tronto, tra Lazio, Marche e Umbria, provocando la morte di 299 persone e la distruzione di diversi centri abitati nella zona.
Una scossa tremenda che ha colpito la popolazione nel cuore della notte: la terra trema per 142 secondi, un’eternità, e rade al suolo Accumoli, amatrice, Arquata del Tronto e Pescara del Tronto.
Ma lo sciame sismico non è ancora finito. Meno di un’ora dopo a tremare è Norcia.
Parte la macchina dei soccorsi che coinvolge tutta Italia, ma la misura del dramma la si ha nelle voci dei sindaci dei comuni rasi al suolo e nei loro sguardi in diretta tv che testimoniano la distruzione portata da quella terribile scossa.
Il bilancio dei soccorsi si attesta a 299 morti, 4mila sfollati e 238 persone portate in salvo.
Nel giorno dell’anniversario, Amatrice, Pescara del Tronto ed altri paesi colpiti dal sisma, hanno deciso di ricordare quella terribile notte.
Fiaccolate e messe per commemorare le vittime e per rilanciare la ricostruzione dei paesi distrutti si sono svolte nella notte, arrivando a fermarsi proprio alle 3.36, ora esatta del terremoto.
Proprio a Pescara del Tronto era presente il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha partecipato alla fiaccolata ed alla messa celebrata dal vescovo di Ascoli Piceno Giovanni D’Ercole.
Dopo la commemorazione, Conte si è intrattenuto a parlare con i familiari delle vittime.
Corteo anche ad Amatrice dove, in rappresentanza dello Stato, è arrivato il vicepremier Luigi Di Maio che ha indossato una felpa con su scritto il nome della città.
Di Maio, insieme al sindaco Filippo Palombini, ha fatto da capofila alla fiaccolata, giunta fino alla zona rossa ed al memoriale dove sono stati letti i nomi di tutte le vittime.