Genova – Tra cinque giorni sarà presentato il piano straordinario per l’abbattimento di ciò che resta di ponte Morandi dopo il crollo di martedì 14 agosto che ha provocato 43 morti e lasciato senza casa oltre 500 persone. La comunicazione ufficiale è arrivata ieri sera, al termine della riunione tra il commissario straordinario per l’emergenza, Giovanni Toti, il sindaco Marco Bucci e i rappresentanti di Autostrade.
L’unico punto fermo è quello sulla demolizione. I tronconi di levante e di ponente non saranno riutilizzati ma verranno smantellati per far posto al nuovo ponte che dovrebbe essere realizzato entro 8 mesi secondo i piani di Autostrade.
Si è parlato di demolizione per esplosione ma è stato chiarito che, prima di agire, ci saranno diversi passaggi anche con gli sfollati poichè, se verranno usati gli esplosivi, i frammenti del ponte potrebbero distruggere le case sottostanti, con tutto il loro contenuto. Un’opzione non gradita dai proprietari che, ieri pomeriggio, nel corso dell’assemblea pubblica, hanno ribadito di voler sgomberare completamente le case prima che venga data autorizzazione alla demolizione.
Posizioni difficilmente conciliabili anche perché sarebbe necessario troppo tempo e le condizioni di pericolo sarebbero molto elevate.