Genova – Un vertice molto importante per il futuro di Genova quello che si tiene questa mattina, a Roma, tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e gli amministratori locali della Liguria e della città in particolare. Sul tavolo della trattativa la nomina del commissario per la ricostruzione di ponte Morandi ma anche le richieste delle istituzioni locali per il contenuto del decreto Genova che dovrebbe approdare alla verifica (e approvazione) finale nei prossimi giorni.
Il presidente della Regione Liguria e commissario straordinario per l’emergenza, Giovanni Toti, sarà a Roma insieme al sindaco di Genova Marco Bucci per cercare di riallacciare lo “strappo” istituzionale consumato nei giorni scorsi quando i membri del governo centrale hanno annunciato che la bozza del decreto Genova era pronta ma non erano stati consultati preventivamente i vertici locali interessati agli “effetti” del decreto. Uno “sgarbo” istituzionale che ha innescato una fortissima polemica tra Giovanni Toti e il Governo, con la posizione sempre più difficile e “rovente” del primo cittadino di Genova, di area Lega.
Ad essere discusso è il criterio di scelta del commissario per la ricostruzione, che amministrerà il patrimonio offerto dal governo er l’emergenza ma anche il “potere” che verrà affidato al commissario, ufficialmente in grado di “aggirare le leggi” evitando bandi e concorsi e lungaggini burocratiche ma anche e potenzialmente disgiunto dalle scelte fatte localmente dagli amministratori e quindi persino in grado di non ascoltarle o, peggio, di disattenderle.
Enorme il budget di spesa e grande il “peso” che il commissario avrà nei prossimi mesi su scelte che potrebbero condizionare pesantemente il futuro della città e quello di aree – come la zona rossa – che potrebbero attivare un volano economico straordinario.