Genova – Riprendono anche oggi, a palazzo di Giustizia, gli interrogatori delle persone indagate o informate dei fatti, nell’ambito delle indagini sul crollo di ponte Morandi che ha causato 43 morti e lasciato senza casa centinaia di genovesi. Previsto l’arrivo di Bruno Santoro, dirigente della Divisione 1 che si occupava della vigilanza tecnica ed operativa della rete autostradale.
Il tecnico è iscritto nel registro degli indagati e potrebbe avere informazioni molto importanti sui rapporti tra tutti gli enti preposti alla sorveglianza dello “stato di salute” del ponte prima del crollo.
Santoro era anche membro della commissione ispettiva nominata dal Ministero delle Infrastrutture per indagare su quanto avvenuto ma si è poi dimesso a seguito delle “perplessità” emerse in ambito ministeriale su un possibile “conflitto di interesse” tra il suo ruolo di indagine e quello precedente.
L’ingegnere potrà ora scegliere se avvalersi della facoltà di non rispondere, come già fatto da molti dei testimoni ed indagati chiamati a rispondere alle domande dei pm o se, invece, dare ampia collaborazione con i magistrati per chiarire alcuni passaggi “nodali” dell’inchiesta.
La possibilità di non rispondere è espressamente prevista dalla Legge italiana e può essere una linea difensiva in attesa che si chiarisca il tipo di reato contestato.