Genova – Arriva oggi nelle sale Bhoemian Rapsody, il film dedicato alla vita di Freddie Mercury e dei Queen, che ha già venduto biglietti per oltre cento milioni di dollari solo nel primo week end di programmazione tra Stati Uniti e il resto del mondo.
La pellicola racconta, in una sorta di documentario, i primi quindici anni di uno dei gruppi più amati della storia della musica, con protagonista Rami Malek, che veste i panni del leggendario Freddie. L’attore ha accettato il ruolo del frontman dei Queen dopo la rinuncia del collega Sacha Baron Cohen, che ha avuto qualche incomprensione con il resto della band per voler entrare troppo nel dettaglio nella vita privata dell’artista. La performance di Malek ha comunque convinto la critica, probabilmente anche per via della dedizione con cui si è calato nella parte: l’attore ha confessato di aver guardato oltre 1500 volte l’esibizione di Freddie al Live Aid del 1985 per cercare di rendere il suo personaggio il più fedele possibile all’originale. Ad affiancare l’attore durante lo studio del personaggio è intervenuto Polly Bennett, un insegnante di postura e movimento, che lo ha aiutato a comprendere le motivazioni dietro ai gesti di Freddie, in modo da rendere la sua interpretazione il più fluida e naturale possibile.
Grazie a questo film si è riacceso un vivo interesse per la band britannica, anche se a onor del vero la loro musica non è mai passata di moda. Ad annunciare l’uscita di un film sui Queen era stato proprio Brian May, storico chitarrista del gruppo, già una decina di anni fa; i numerosi ritardi nella produzione sono soprattutto dipesi dalla scelta del cast.
A dare il titolo alla pellicola è uno dei più grandi successi dei Queen, Bohemian Rapsody appunto, brano pubblicato per la prima volta nel 1975 contenuto nell’album “A Night at the Opera“. Resta uno dei singoli più venduti al mondo, e il terzo singolo più venduto di sempre nel Regno Unito. La rivista Rolling Stone ha inserito questo pezzo al 166esimo posto nella classifica dei 500 brani migliori di sempre.
La regia ha visto alternarsi Bryan Singer e Dexter Fletcher. Nonostante il passaggio di testimone, il film scorre fluido, raccontando non solo della formazione e dell’ascesa del gruppo, ma anche i legami che ne hanno reso possibile il successo.