Genova – Sembra non conoscere fine la polemica legata alla legge di Regione Liguria che esclude dai contributi erogati per le strutture ricettive gli hotel che hanno dato ospitalità ai migranti.
Nelle scorse ore un post apparso sulla bacheca social del Governatore della Liguria Giovanni Toti ha scaldato gli animi di tanti liguri e non solo.
“Se hai una pensione, un albergo, un ostello e decidi di ospitare migranti pagato dallo Stato – scrive il presidente della Regione Liguria – non potrai accedere ai fondi pubblici stanziati da Regione Liguria per riqualificare l’offerta turistica. Quei soldi servono a migliorare la qualità della nostra ospitalità e ad aiutare i nostri imprenditori a competere sul mercato. È giusto che vadano a chi punta rischiando sul turismo, creando ricchezza e posti di lavoro. Nessuna discriminazione, ma semplicemente un corretto uso dei soldi pubblici!”.
Le reazioni all’intervento di Toti e le risposte alla scelta sono state molteplici e se da una parte in tanti si sono schierati contro la legge ritenuta ingiusta, molti si sono detti soddisfatti per la decisione presa dalla Regione.
La festività del Primo Maggio non ha fatto scemare le posizioni delle due fazioni e ancora una volta il presidente della Regione è intervenuto, nuovamente su Facebook, per ribadire la posizione del governo regionale.
“Non capisco le finte anime belle che fanno finta di non capire – interviene ancora Toti – . Se non avessimo fatto la legge che distingue, per accedere ai finanziamenti regionali, tra chi ospita migranti nella propria struttura ricettiva e chi invece fa turismo vero, sarebbe accaduto questo. Proviamo a immaginare un titolo di giornale: ‘Ospita migranti nel proprio hotel pagato dallo Stato e la Regione gli dà pure i fondi per ristrutturarlo’.
Intendiamoci bene: ospitare migranti pagati dalle Prefetture è assolutamente legittimo. Ma per questo lo Stato sborsa già un sacco di soldi. I bandi regionali per riqualificare l’offerta turistica, pagati dalle tasse dei liguri, credo sia più utile e giusto che vadano a quegli imprenditori che investono nel proprio albergo per ospitare chi viene a visitare la nostra terra portando lavoro e ricchezza. Tutto qui, cosa c’è di così strano? A me sembra una legge da Paese normale!”
Lo scorso 30 aprile è arrivata l’approvazione con la Lega, promotrice del provvedimento, appoggiata dalla maggioranza di centrodestra. 16 voti a favore contro gli 11 di Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Rete a Sinistra.
La decisione ha innescato da subito una accesissima polemica che ha rapidamente coinvolto tutta la regione.
Contestazioni alla scelta stanno coinvolgendo i politici oppositori al centrodestra e gli esercenti, chiamati a rispondere a un appello della Prefettura circa l’ospitalità dei migranti e ora lasciati fuori dalle sovvenzioni per la ricettività dalla legge di martedì scorso.